Mamme come noi

Pablo Picasso, Dora maar,
Pablo Picasso, Dora Maar, 1937

Mamme come noi, auguri.

Dalla mia mamma ho imparato a non sprecare la vita con pensieri negativi.

Oltre a lei, come guida, ho sempre in mente un modello di donna che ho scoperto in un romanzo degli anni Cinquanta, la cui protagonista in verità non è una madre ma una zia a tempo pieno: si chiama Zia Mame (romanzo scritto da Patrick Dennis). Si tratta di una donna eccentrica, che vede le cose in modo diverso dagli altri, travolgente, piena di forza e sempre pronta ad avventurarsi in cose nuove, anche quando la sorte le è avversa.

Da non dimenticare: è necessario imparare a salvaguardare la nostra indipendenza e vivere apprendendo a guardare le cose da angolazioni diverse, un po’ come facevano un secolo fa i cubisti con gli oggetti. Chiaro?

Juan Gris,
Juan Gris, Guitar with Clarinet, 1920

Di mamma ce n’è più di una

Umberto Boccioni, La madre
Umberto Boccioni, La madre

Domenica sarà la festa della mamma. Ovvero è la festa di coloro che generano altri esseri umani e che provano a instaurare un rapporto di relazioni e di affetto, nell’ambito della famiglia. Quest’ultima, la famiglia, si rappresenterebbe bene come  una barchetta di carta fatta per affrontare il mare aperto.

Vi è una radicata visione tradizionale della buona madre, tutta dedita alla casa e ai figli. La verità è grazie al cielo ben più complessa. Oggi le madri sono in grado di avere una vita a spettro più ampio. Così oggi abbiamo deciso di inviare i nostri auguri a tutti le mamme: buone, cattive, ansiose, perfette, disperate, pienamente soddisfatte, raggianti, tristi, arrabbiate, fragili o in cerca di rassicurazioni.

Ogni madre è diversa, ognuna ha il diritto di scegliere come esserlo. Per cui il nostro augurio è quello di abbattere tutti i sensi di colpa su come si è e ridere un po’ di tutti quei modelli assurdi che ogni giorno ci vengono propinati dai media: donne belle, sempre fresche e rassicuranti, intente a preparare la colazione con i frollini più genuini ai propri figli,  oppure una cena col surgelato di turno.

imgresInfine ringrazio una mamma amica che ha ispirato questo commento, regalandomi un libro che tutte le mamme dovrebbero leggere: scritto da Loredana Lipperini si intitola Di  mamma ce  n’è più d’una (edito da Feltrinelli). Magari non sarete d’accordo su tutto ciò che troverete nel libro, ma sarà molto utile per rivedere tutti i modelli, le ansie e i condizionamenti che noi donne troppo spesso subiamo.

Il libro inoltre  mi ha anche ricordato che a volte noi donne dovremmo andarci piano con la mentalità della “maternità trionfante” per ricordarci il diritto di chi mamma non è. Loredana Lipperini scrive “Non è necessario diventare madri per essere felici: perché le donne che scelgono di non esserlo spesso non hanno voce, sono considerati ancora oggi un’anomalia, una stortura.”

Il rumore del silenzio

Fantastico ossimoro che per me esprime la difficoltà, ma anche la necessità del restare soli.

Mai come in questo periodo della mia vita percepisco il rumore del silenzio e ne rimango spaventata. Anche questa sera  da sola davanti al computer è il silenzio che mi accompagna.

La mia bambina più piccola, che piccola non é più, fa i compiti e rincorre i suoi sogni ancora bambini.

Il figlio di mezzo, quello che è ancora qui con me (per poco, toccherà anche a lui andare via ed iniziare la sua vita) è a un concerto, dove spero si possa divertire.

Il più grande studia lontano, ed è lontano fisicamente, ma é accanto a me nel cuore…

In questo muto frastuono silenzioso che mi avvolge mi vengono in mente le parole di Kahlil Gibran mentre un groppo mi sale in gola :

I tuoi figli non sono figli tuoi, sono i figli e le figlie della vita stessa.

Tu li metti al mondo, ma non li crei.

Sono vicino a te, ma non sono cosa tua.

Puoi dar loro tutto il tuo amore, ma non le tue idee.

Tu puoi dare dimora al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire dove a te non è dato entrare neppure con il sogno.

Puoi cercare di somigliare a loro, ma non volere che essi assomiglino a te, perché la loro vita non ritorna indietro e non si ferma a ieri.

Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.

Ma quanto può essere difficile acccettarlo?

Dedicato a tutti coloro che si sentono un po’ soli, che fino a ieri dovevano affrontare il rumore di una folla, ma che come me sanno quanto è necessario lasciare andare i figli e si consolano attaccandosi… al barattolo della Nutella!

Beh, l’accompagnamento musicale è scontato, almeno è un pezzo d’epoca

Son tutte belle le mamme del mondo

Sono tutte belle le mamme del mondo…diceva la canzonetta.

La mia, penso sia stata la più bella:

Occhi furbi come una lince, ma chiari come le cose buone. Nel suo corpo non c’era posto per le secchezze o per le aridità, il suo cuore era legato alla vita e riusciva a coglierne ogni giorno la bellezza, anche nelle cose più semplici.

Ho scelto per lei una linea che la rappresentasse: ovvero la linea curva.

È con quella che ha saputo accettare tutto quello che la vita gli ha portato, è quella che ha portato stampata sul suo volto, il suo dono per noi: la linea curva del sorriso.

Auguri e forza a tutte le mamme.