La Cina è sempre più vicina?

Sull’edizione on line di 24 heures, il quotidiano romando, è apparso recentemente  un interessante articolo che annuncia l’apertura di nuove sedi dell’Istituto Confucio presso le Università di Zurigo e di Basilea, oltre a quello già esistente di Ginevra.

terra di mezzo
L'ideogramma che designa la Cina

Il nome richiama immediatamente memorie asiatiche e, in effetti, se si cerca sul web di cosa si tratta, compare una lunga lista di Istituti sparsi un po’ in tutto il mondo, creati in partnership fra Università occidentali e Governo Cinese (cioè finanziati sia dalle università ospitanti sia dal Governo Cinese).

Se poi si cerca di saperne un po’ di più, si approda inevitabilmente su Wikipedia e si scopre che si tratta di una pubblica istituzione “aligned with the Government of the People’s Republic of China” che promuove la lingua e la cultura cinese nel mondo, sostiene progetti e facilita scambi culturali.

Agendo come altri istituti culturali (Alliance française o Goethe-Institut) e utilizzando in qualche modo lo stesso modello, Pechino (cioè il governo centrale cinese) ha aperto 350 sedi in 150 differenti paesi in brevissimo tempo (dal 2004).

Alcuni studiosi pensano che il Governo centrale cinese abbia deciso di dare lustro all’immagine contemporanea della Cina, che possiede una cultura millenaria e affascinante ma le cui istituzioni politiche non incontrano le stesse simpatie…

È vero che si tratta di un restyling della propria immagine nella speranza di distogliere l’interesse dell’opinione pubblica internazionale dalle evidenti pecche soprattutto in materia di diritti umani?

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Autore: italianintransito

Storica per amore dei fatti, accanita lettrice per passione, scrittrice a tempo perso. Il blog è una finestra sul mondo, un modo per far sentire la propria voce da un luogo non lontano geograficamente, ma distante anni luce dal mio passato. Condivido ciò che scopro e ciò che so cercando di non perdere mai l'entusiasmo per quello che vedo.

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