L’arte è come lo champagne è meglio quando è Brut

L’arte è strana: credi di conoscerla perché hai  visitato da sempre i musei e le gallerie, hai letto libri e comprato i cataloghi delle mostre più rappresentative. Poi scopri che c’è un mondo del tutto fuori dai canoni ufficiali che è più arte dell’arte. E’ fatto da chi non sa di essere artista ma, molto spesso emarginato dalla società, ha la necessità di produrre una realtà interiore in cui far affiorare il proprio spirito.  E questa realtà è lo specchio di qualcosa che è anche ben serrato dentro di te.

Vedere queste opere nel Museo di arte Brut di Losanna mi hanno provocato una forte emozione.

Il Museo di arte Brut a Losanna è un luogo unico, nato dalla collezione di opere donate dall’artista francese Jean Debuffet  (1901-1985).  Jean Debuffet,  esponente nel  dopolaguerra  dell’ Art autre,  fu da sempre interessato a ogni forma di espressione spontanea e immediata, frutto dell’inconscio più che dell’intelletto.  Con questo interesse Debuffet, nel 1947, sviluppa l’idea dell’art brut cioè quell’arte che raccoglieva opere di dilettanti, bambini, alienati mentali, assieme a graffiti anonimi ripresi da vecchi muri. L’intento era quello di recuperare delle manifestazioni artistiche spontanee. Oggi quel nucleo di opere si trova a Losanna. Il museo si è aperto nel 1976 e da quel momento sono state organizzate molte esposizioni; e la collezione si è notevolmente arricchita.

L’artista brut generalmente è un autodidatta che per diverse ragioni è sfuggito al condizionamento culturale e al conformismo sociale. L’artista brut è povero di mezzi. Per farvi un esempio, Wolfli  incastra delle mine di pastello dentro le sue unghie mentre Ramirez si inventa una pasta a base di patate e di mollica di pane. Ciò che li accomuna è la forte necessità di dare forma alle loro emozioni: sono sempre una risorsa d’ingegnosità .  L’artista brut è minuzioso; molto spesso si inventa dei segni, degli alfabeti immaginari, delle parole o dei nomi. Per esempio Darger racconta le avventure degli Angeliniens dei Gandeliniens e così via.

In questo momento nel museo si può visitare la mostra dedicata ad Aloise Corbaz. Le sue opere furono collezionate da Debuffet. Aloise (1886-1964)  nasce nel cantone di Vaud  e viene internata a trentadue anni per schizzofrenia.

Da quel momento si ritira nel suo mondo fatto di una vasta cultura biblica, libraria e musicale. A poco a poco si dedica sempre di più alla scrittura, alla pittura e al disegno. Per più di quaranta anni realizzerà una creazione gigantesca rulli di disegni cuciti assieme, come un grande mantello.  La mostra svela un mondo denso e completo, erotico, sontuoso, ricco di immagini, fiori, animali, imperatori, regine e cantanti.

La mostra, aperta il 2 giugno, sarà visitabile fino al 26 agosto in due sedi: nel museo di Arte Brut e nel Museé cantonal des Beaux-Arts sempre a Losanna.

Il titolo “l’arte è come lo champagne..non è mio ma di Françoise Monnin (dalla rivista Art tension, fuori seri .n.4, settembre 2010)

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Autore: italianintransito

Storica per amore dei fatti, accanita lettrice per passione, scrittrice a tempo perso. Il blog è una finestra sul mondo, un modo per far sentire la propria voce da un luogo non lontano geograficamente, ma distante anni luce dal mio passato. Condivido ciò che scopro e ciò che so cercando di non perdere mai l'entusiasmo per quello che vedo.

1 commento su “L’arte è come lo champagne è meglio quando è Brut”

  1. ci piace…questo blog! Si imparano un sacco di cose e non ci si sente soli a voler conoscere, continuate belle continuate…ci piace…

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