…cos’é, perché, per chi

Italiani in transito perché accogliamo tutti quelli che vivono all’estero per lavoro, ma anche quelli che amano sentire la vita come un viaggio e coloro che già pensano di mettersi in movimento.

Improbabili emigranti

L’Italia da sempre ha conosciuto gli spostamenti e ha creato nuovi insediamenti. Noi italiani siamo ovunque nel mondo e vi apportiamo la nostra creatività, la nostra voglia di vivere e la nostra umanità.

Ma spostarsi, trasferirsi in un altro paese, significa lasciare un po’ di noi stessi nei luoghi in cui siamo nati e, una volta arrivati, cambiare il ritmo della propria vita.

Quando la mente e il corpo si sintonizzano sul ritmo del luogo ove ci si è spostati, il trasferimento è avvenuto.

Da dove scrive Italianintransito il ritmo è dato dal rispetto per l’altro, dal silenzio di boschi infiniti e vette imbiancate, dalla pazienza, dall’ordine, da una luce che é meno brillante di quella che conosciamo, anche se alcune mattine si rimane abbagliati dai raggi del sole che si scompone in milioni di scintille sulle onde del lago. Note che impongono una cadenza diversa allo scorrere del tempo, diversa da quella alla quale molti italiani sono abituati, fatta di incontro con l’altro, di rumore, di velocità e spesso di caos.

Nel blog troverete tante curiosità, tante notizie raccolte qua e là un po’ dappertutto nel mondo. Idee, spunti di riflessione, una voce libera da pregiudizi.

Se tutto ciò vi basta, ci si vede sul web!

12 pensieri riguardo “…cos’é, perché, per chi”

  1. eh,non e’ facile,ma ci provero’?
    bella questa cosa che stai facendo,per esempio,se potevo,valeva la pena vedere il balletto.

    Mi ci devo abituare,dammi un po’ di tempo!
    un abbraccio
    v

  2. ganzissimo!
    sai che ho solo una vaga idea del blog, ma qui mi ci garba proprio?
    Uno ha delle cose da dire e le scrive, lo fa per argomento o anche no, forse, comunque rimane in contatto con chi vuole leggere e scrivere.
    E’ un bello spazio, come incontrarsi in piazza del duomo in un giorno di mercato, vedi quello che ti parla di vestiti e di bancarelle, quell’altro dei candidati a sindaco, l’altro ancora della zuppa di pane e tu rispondi o passi oltre…ti fermi, non ti fermi, ci ripensi e torni indietro…e il leit motiv, quello del transito,vale per tutti, per ch lavora lontano da dove è nato, per chi vive qualcosa da cui vuol fuggire, per chi sta bene dove sta e non ci può rimanere, vera questa storia del transito, Transito, il nome dell’amica di Esteban Trueba ne la casa degli spiriti, dove prima lui aiuta lei e dopo molti anni lei aiuta lui, ognuno nel proprio transito da un pezzo di vita ad un altro…

  3. “allora andiamo!”
    “ma dove ci vuoi portaaaare?”
    “allora andiamo!”
    “ma dov’è che si va?”
    “allora andiamo!”
    ” e se si deve andaaaare…”
    “allora andiamo!”
    “…. se si deve, si va!”

      1. E va bene Annalisa ,partiamo.Io sono pronta.
        A partire,ad accogliere…
        E’ che a volte penso come chi ci circonda….gli altri Stati,siano bravi con le parole e basta.Mi ha molto ferito il fatto che in alt’ITALIA un sindaco ha fatto togliere le iscrizioni in italiano per quel che riguarda le indicazioni dei rifugi! Ma ti rendi conto ,dei rifugi!!!!
        Allora mi viene da pensare che i Tedeschi si siano stanziati li’ ,nel mezzo del bosco ,proprio per evitare sbarchi…
        Ancora una cosa,non sono d’accordo : con il premio Nobel a Lampedusa.Chiaramente non perche’
        non lo meritano,ma se e’ vero che siamo per l’accoglienza….loro fanno solo una …cosa normale! E’ un paradosso,lo so.
        Pensavo,ma se Papa Francesco invece di andare a Lampedusa andava all’ONU e diceva: Signori miei ,aiutiamo TUTTI questi poveri disgraziati che arrivano in Italia?
        Accogliamone TUTTI un certo numero! Che ne dici?

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