Il regalo più curioso

Il regalo più curioso  che ho ricevuto per questo Natale è un libro:

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Si fa presto a dire cotto di Marino Niola, pubblicato da Il Mulino.

Appena l’ho aperto, me lo sono divorato con gusto e divertimento. Siete curiosi di capire da dove vengano alcuni nostri modi di comportarci a tavola? Di sapere perché abbiamo certe tradizioni culinarie? Questo libro ve lo spiega.

L’autore, Marino di Niola, è un professore di antropologia dei simboli e dell’alimentazione. Il libro scorre in modo piacevole e vi farà riflettere su tanti aspetti di vita quotidiana legata al cibo, da noi presi per dati ma che discendono da precisi modelli culturali. Ad esempio, ogni cultura ha il suo modo di associare i sapori e di creare successioni tra un tipo di cibo e l’altro. Un europeo seguirà sempre questo ordine: dal salato verso il dolce  con delle associazioni tipiche come la carne con le patate. Sono delle convenzioni dentro le quali, secondo le diverse culture, si sviluppa un modello di alimentazioni ordinata e corretta.

Il libo parla di alimentazione anche attraverso le espressioni ad essa legate, traendone le verità che le sottacevano nel momento in cui venivano formulate e adottate dai più.  Espressioni  quali “secco come un acciuga” o “ Magra come una sardina”, ad esempio, dicono di come il pesce azzurro fosse un tempo considerato il simbolo della povertà in cucina e sono specchio di una società ben diversa da quella odierna.

Nel libro c’è anche una sezione intitolata Italians. Vi si ripercorrono i piatti più tipici del nostro paese come la pizza, i maccheroni, il ragù e così via (non manca nemmeno il mitico espresso).

Non ci sono ricette in questo libro, solo riflessioni attorno ai nostri costumi e alla storia dell’alimentazione, con le sue implicazioni sociali. Prendete, ad esempio, l’invenzione della pasta fredda: oltre ad essere stata la rivincita delle farfalline, è anche stata la rivincita delle donne italiane che, grazie alla possibilità di preparare un piatto (con l’ingrediente tipico della nostra cucina) che si può conservare e consumare in tempi diversi, si sono viste liberare tempo per altre attività (anche lavorative, naturalmente). Pasta fredda uguale libertà per le donne: sarà mica per questo che mia nonna non l’ha mai apprezzata e l’ha sempre ostacolata in famiglia?