
Ci sono delle mostre che si attendono come un avvenimento, sono l’appuntamento di cui si parlerà per molto tempo e a cui tutti vorranno partecipare. In questo momento l’attenzione è rivolta alla mostra che si aprirà a Londra il prossimo 26 gennaio, presso la Royal Academy, dedicata appunto all’opera di Manet, come ritattista.
La mostra, infatti, è la prima dedicata esclusivamente ai ritratti realizzati da Manet, nel corso di tutta la sua carriera. Le opere in mostra sono una cinquantina e coprono l’intero percorso di stile del grande artista, cominciando prima dell’avvio ufficiale dell’Impressionismo (1886) e proseguendo negli anni successivi.

I ritratti di Manet rappresentano la società parigina del tempo. Lui non fece i ritratti per guadagnare e questo lo portò ad essere più libero: le figure da lui preferite furono gli amici letterati (ricordiamo il ritratto di Emil Zola), gli altri artisti e la sua famiglia ( frequenti furono i ritratti al fratello Gustave o al figlio Leon). In mostra è visibile il ritratto di sua cognata, la pittrice Berthe Morisot, del 1872. L’opera ritrae la donna dipinta per tre quarti di profilo, con un vestito nero e un piccolo cappellino. Le tinte scure del vestito, in contrasto con il bianco e il rosa del carnato, si fondono negli occhi scuri della donna, che ci guardano.

In mostra ci sono anche lavori che provengono da lontano, come La ferrovia (1873), in prestito dalla National Gallery of Art di Whashington. L’opera, del 1873 , fu presentata alla prima mostra ufficiale dell’impressionismo. Manet vi ha rappresentato una giovane donna con una bambina (madre e figlia?). Le due figure vestite in modo elegante sono legate dai toni del blu; la donna è seduta frontale mentre la bambina è di spalle attaccata alla cancellata: ancora una scena che bene coglie l’atmosfera della Parigi moderna.
Gli anni che vanno dal 1863 al 1874 sono quelli in cui Manet si vedeva regolarmente con Renoir, Monet, Degas, al Café Guerbois considerato il luogo dove è nato l’impressionismo.
La produzione pittorica di Monet non è molto grande: l’artista non dipinse molto e molte opere sono rimaste incompiute. Morì prematuramente a 51 anni (è vissuto dal 1832 al 1883). Tutto il suo lavoro rimane molto importante per comprendere le origini dell’arte moderna. La definizione “l’uomo che inventò la modernità” gli fu data dalla BBC in un documentario dei primi anni Duemila.