La città ideale

 

Pensare alla città ideale, utopia del Rinascimento è un tema oggi attuale e suggestivo. L’idea della mostra, non è partita a caso ad Urbino dove già risiede la famosa tavola quattrocentesca di una veduta urbana senza figure umana dove, si vede una grande piazza aperta fra un’insieme di architetture perfettamente concepite come in una visione fotografica di un grand’angolo.  Di opere simili se ne conoscono altre tre, una di Baltimora che è possibile vedere in mostra e un’altra invece che è a Berlino .

Il mistero della tavola di Urbino  ha sempre affascinato,  non si conosce l’autore né si sa perché fu realizzata. Già nell’Otttocento si era pensato che fosse opera di Piero della Francesca anche se poi non è mai stata confermata l’ipotesi  e ancora oggi è sconosciuto il suo autore.

Cosa si intuisce della città ideale rappresentata in queste tavole? Per prima cosa l’ opera era influenzata dalle idee di Leon Battista Alberti e seguiva il rigore matematico e scientifico di Luca Pacioli. Ciò che si evidenzia è il concetto di armonia, di misura, tipico della cultura umanistica. In mostra quindi sarà possibile comprendere il passaggio di mentalità dalla città medievale all’architettura rinascimentale, decisivo per lo sviluppo della nostra società.

Un passaggio della storia che mi ha fatto fare anche a me un salto cronologico e mi ha portato al secolo scorso quando nel 1914 fu scritto  il Manifesto della città futurista dall’architetto Sant’Elia. Secondo lo spirito futurista  si immaginava  e teorizzava  la città del futuro, una città  sempre più meccanicizzata e industriale con grandi grattaceli, uniti tra loro da grandi passerelle e terrazzi.

E così mentre nel Rinascimento l’uso della prospettiva aiutava a trovare l’armonia nella visione, l’uso della prospettiva nelle opere di Sant’Elia serviva ad esasperare il dinamismo delle costruzioni creando quasi un effetto ottico e illusorio.

Oggi ci si domanda qual è per noi la città ideale? Non certo più quella rigorosa e geometrica che governava la città del Rinascimento ma neanche più quella che saluta con ottimismo l’era dell’industria. Oggi si potrebbe dire che all’eccitamento per la modernità si è sostituito  dal  desiderio di lentezza e da architetture  ecosostenibili in linea con un maggior rispetto per la cultura del verde .

La mostra in corso è “La città ideale. L’Utopia del Rinascimento a Urbino tra Piero della Francesca e Raffaello” a cura di Lorenza Mochi Onori e Vittoria Garibaldi. Urbino galleria delle Marche. Aperta fino all’8 luglio. Per saperne di più www.mostracittaideale.it