No, non siamo noi ad affermarlo, ma un libro appena pubblicato in Inghilterra da un professore di veterinaria di Cambridge, David Bainbridge, intitolato, neanche a dirlo The middle age. 
L’autore afferma che grazie ai secoli di evoluzione biologica l’uomo è l’unica specie che riesce a trovare nella “mezza età” un equilibrio che non esiste in nessun altro animale in natura, dai criceti agli elefanti, i quali subiscono un invecchiamento costante dalla giovinezza fino alla morte. L’uomo invece nel tempo ha sviluppato una sorta di elogio della mezza età. Fin dall’epoca preistorica, infatti, “gli anziani” che non erano più in grado di sfuggire alla preda, tuttavia erano i migliori a dividere le derrate e i bottini, grazie alla loro autorevolezza e alla loro “saggezza”, essendo “memoria” del gruppo. E questo nel tempo ha fatto in modo che proprio durante la middle age il nostro cervello funzioni a pieno regime utilizzando al meglio le risorse di cui dispone conciliandole con un’annosa esperienza!
L’autore spiega che l’uomo fra i 40 e i 60 anni, se si trova in buono stato di salute, sebbene un po’ imbolsito, imbiancato e rallentato vive in uno stato di grazia al quale da giovane, preso dai problemi di cuore, di carriera, di realizzazione personale non può aspirare, mentre da più anziano non può più godersi. A proposito il libro è scritto in caratteri più grandi del normale…
Le prove addotte dall’autore non sembrano essere esattamente scientifiche. Inoltre egli si trova perfettamente a suo agio quando parla del mondo animale, ma quando cerca di tradurre le sue osservazioni sul terreno umano scivola su qualche bizzarra affermazione. Tuttavia sono proprio le parti del libro dedicate alla fauna quelle più appetitose. L’autore così ci racconta che solo le orche assassine entrano in menopausa come le donne, oppure come gli scimpanzé maschi preferiscano le scimpanzé “tardone”, o ancora come i cervi femmina sebbene attempati possano sfornare cuccioli ogni dodici mesi come degli orologi.
Insomma che dire? Che tutto ciò sia vero o falso, che anche al cinquantenne sia data la possibilità di un radioso futuro e non la certezza dell’inizio di una certa decadenza è quello che caldamente ci auguriamo e sproniamo tutti coloro che si trovano fra i 40 e i 60 anni ad intraprendere nuove attività, a fare tutto quello che non sono riusciti a fare finora, chissà mai che fra di voi non si stia nascondendo un grande inventore, musicista o scrittore del futuro!