Secondo voi era davvero necessario istituire un ufficio per la tutela delle pari opportunità maschili?
Ebbene è quello che ha fatto La Direzione della Giustizia e degli Interni del Canton Zurigo, che mercoledì ha nominato il primo incaricato «alle questioni maschili in Svizzera», affermando così la volontà di concentrarsi sui problemi legati all’universo maschile con l’obiettivo di raggiungere una vera e definitiva parità fra uomini e donne.

A capo dell’ufficio ci sarà uno psicologo e sociologo impegnato in prima persona nella causa degli uomini e dei padri, promotore della «Festa dei padri svizzeri». L’ufficio nella persona di Markus Theuner, a partire dal primo luglio prossimo, dovrà occuparsi di ciò che può discriminare gli uomini e appianarlo. Si dedicherà in primo luogo alla battaglia intrapresa da quei giovani che vogliono dedicarsi a un lavoro per il quale vengono priviegiate le donne (scusate ma a me viene in mente ormai solo la ricamatrice…), ma anche ad aiutare tutti quei padri e mariti che sono in difficoltà nel concilire casa e lavoro.
Sacrosanto è sostenere i diritti di tutti quei papà che nelle cause di divorzio si vedono sottrarre i figli, che diventano spesso per la donna un arma di ricatto incredibilmente efficiente, e, per fortuna, associazioni che li tutelano sono nate un po’ dappertutto nel mondo, con risultati non sempre convincenti poiché si continua nella tendenza a privilegiare i diritti delle mamme.
Ma, ad esclusione dell’ultimo validissimo argomento, era proprio necessario creare un’istituzione ad hoc per la tutela delle pari opportunità maschili? Soprattutto in Svizzera dove, come in gran parte del mondo, il lavoro femminile a parità di livelli fatica ad essere retribuito nella stesso modo, le donne hanno avuto il diritto di votare solo nel 1971 e dove si percepisce, per carità nelle vecchie generazioni, un soffuso, ma neanche troppo, senso di superiorità maschile?
Per favore fatemi un piacere, fate un semplice esercizio e sostituite al termine «maschile » il termine «femminile» in tutto questo post, otterrete così un perfetto manifesto feminista anni settanta…