
Avete in programma una gita?
Oggi vorrei proporvi una visita insolita alla città di Lione.
E per visitare la città vorrei mettere in luce l’opera dell’architetto e urbanista Tony Garnier che negli anni Trenta pensò e teorizzò un modello di città industriale progettata per le necessità future e i cambiamenti in corso. Nel 1917 illustrò tutti i suoi risultati nel libro Une cité industrielle. E anche se non realizzò mai in pieno ciò che aveva teorizzato potè lasciare a Lione alcune delle sue utopie. La visita infatti che vi propongo è nel quartiere che Garnier inaugurò nel 1934, il quartiere Etats Unites. Un luogo all’avanguardia, moderno residenziale concepito con appartamenti che offrivano comodità a coloro che lavoravano nelle fabbriche. 
Visitando il quartiere scoprirete che i suoi abitanti, anni dopo, vollero raccontare attraverso dei murales la storia dell’architetto Garnier, la sua ricerca e utopia. Oggi potete ammirarli, sono 25 e illustrano, sulle facciate dei palazzi, i disegni pubblicati nella Citè Industrielle e grandi immagini dei lavori edilizi eseguiti per trasformare la città di Lione. I 25 murales inaugurarono proprio un genere per la città e da quel momento divennero espressione di Lione trasformando la città in un museo a cielo aperto. I murales oggi sono più di un centinaio e sono programmati da un’organizzazione chiamata Cité de la creation, nata alla fine degli anni Settanta, la Citè de la creation ha invitato artisti da tutto il mondo per lasciare la propria opera sui muri della città.
Le opere hanno stili e identità molto diverse tra loro, ma lo scopo di ognuno è quello di tracciare la storia della città e la sua identità, un’arte accessibile a tutti fuori dal museo.

I murales non sono una decorazione della città, ma riqualificano la città. L’arte è sempre un’arma efficace per potenziarne le attrattive.
E’ una bella gita da fare, in un giorno di sole, girando in bicicletta o a piedi.
Chi volesse saperne di più può consultare www.cite-creation.com
