Geneve, oh Geneve!
La temperatura è estiva. Il sole brilla in un cielo azzurro sgombro di ogni velatura. Un cielo quasi montano, ma l’aria è dolce, neppure la “bise” oggi ha voglia di scorazzare sulle onde del lago. Ginevra vive una di quelle giornate gloriose in cui si stenta a credere di essere in fondo in un luogo definito “freddo” dove fino a 15 giorni fa il soprabito pesante non guastava. Tutti per strada. È l’orario di fine lavoro, ci si riversa sulle rive del lago, si beve qualcosa seduti nei dehors, ci si accorda per la serata. Ci si incontra, ci si parla quasi con stupore, increduli in questo clima che potrebbe essere mediterraneo. Tanta gente, tante lingue, tanti colori. Ginevra crocevia di culture e modi di vita si è riversata tutta per strada. Mi sono ritrovata a godere di questa atmosfera, grata di sedere qui senza pensare a nulla, solo respirando questo profumo di lago così diverso dai profumi ai quali sono abituata. È così ho capito, ogni ansia si è placata, ogni desiderio di ritorno si è trasformato in ricordo struggente, e questa finalmente, dopo tanti anni è diventata casa mia!
