ci piace tanto, ma veramente, tanto l’articolo del filosofo Guido Ceronetti sul Corriere on line di domenica 10 giugno: un grido di angoscia contro il telefono cellulare. Dopo anni di resistenza infatti anche Ceronetti si è fatto affascinare dal diabolico strumento che ti tiene sempre connesso e reperibile, al punto da suscitare vere e proprie crisi di astinenza in chi per un malcapitato evento se ne deve separare… l’esasperazione lo porta ad affermare “Il cellulare è una pulce che ha uno stomaco da elefante. Lo smartphone è un baratro senza fondo in cui l’Utente (l’essere, l’anima umana), una volta catturato, precipita senza fine”. Vorremmo aggiungere che anche altre nuove tecnologie suscitano in noi tale sgomento….