Lucio Dalla si è spento ieri a Montreaux durante il suo tour in Svizzera, stroncato da un infarto.
L’aver preso congedo dal mondo in un modo così repentino e tragico, ci ha lasciati di stucco. Per un momento è come se si fosse spezzata una parte dei nostri legami con il passato.
Dalla è stato un pilastro della canzone d’autore, ha attraversato con i suoi testi e la sua musica quasi 50 anni di storia italiana. Come tutti i grandi è passato attraverso fasi differenti e si è valso della collaborazione di nomi famosi: uno su tutti Francesco De Gregori.
Lucio Dalla è stato un curioso, ha esplorato tanti campi musicali e le arti in genere come dimostrano le sue frequentazioni e le sue amicizie con grandi artisti, poeti, intellettuali e scrittori italiani quali Michelangelo Pistoletto, Aldo Mondino, Andrea Pazienza, Pier Vittorio Tondelli, Giacomo Campiotti, Mimmo Paladino, Enrico Palandri, Enzo Cucchi, Gian Ruggero Manzoni, Luigi Ghirri, Luigi Oldani.
Forse i più giovani non sono altrettanto colpiti quanto noi da questa perdita, e per noi intendo quelli della generazione dei telefoni a gettoni, del mangiadischi e della Vespa PK. Per noi Dalla è stato un mito. Ci ha accompagnato nelle contestazioni al liceo e con il suo cappellino di lana in qualche modo ha incarnato chi si voleva ribellare al «sistema».
Negli ultimi anni si era in effetti un po’ perduto in questo sistema, ma la sua musica non ha mai tradito i suoi fan.
Lo vogliamo ricordare così, alla Amarcord, riesumando un suo pezzo che non tutti ricordano ma che ci ha aiutati, noi bambini degli anni settanta, a conoscerlo e ad apprezzarlo.
Riposa in pace Lucio Dalla e fa diventare il cielo più bello grazie alla tua musica .