Quante mogli quanti mariti?

Chissà se è capitato anche a voi di giocare ad un vecchio gioco che si faceva in Toscana dal titolo Quante mogli quanti mariti?. Un gioco “bischero” come viene definito dai due autori del libro Si giocava a schioppapalle, Vittorio Innocenti e Tiziana Vivarelli (ed. Polistampa).

Bischero,  per noi vuol dire un po’ grullo e la parola, tutta toscana,  si associa alla famiglia fiorentina dei Bischeri, che durante la progettazione di Santa Maria del Fiore si rifiutarono di vendere al Comune , ad un prezzo molto buono, l’area su cui sorgevano le sue case per poi svenderle successivamente quando vennero bruciate da un incendio.

Il gioco, che appunto ho ritrovato in questo curioso libro di giochi e giocattoli della tradizione, si faceva in primavera nei prati, dove si raccoglievano dei fili d’erba particolari che avevano spighe sottili e si usavano per tirarle addosso ai compagni. Le spighe rimaste attaccate ai vestiti del portatore avrebbero rivelato il numero delle moglie e dei mariti (a secondo se era un bambino o una bambina) che sarebbero toccati da grandi.

Anche io ho sorriso quando ho ritrovato quel gioco nel libro e mi sono ricordata quante volte l’ho fatto e quanta attenzione mettevo al numero che usciva!

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Autore: italianintransito

Storica per amore dei fatti, accanita lettrice per passione, scrittrice a tempo perso. Il blog è una finestra sul mondo, un modo per far sentire la propria voce da un luogo non lontano geograficamente, ma distante anni luce dal mio passato. Condivido ciò che scopro e ciò che so cercando di non perdere mai l'entusiasmo per quello che vedo.

1 commento su “Quante mogli quanti mariti?”

  1. mi riportate con la mente e con il cuore ad una delle mie vite precedenti, che emozione!
    Vittoriano dal mese di settembre scorso non è più con noi. E’ partito dopo aver tenuto a bada per 11 anni la malattia che poi alla fine ha deciso di seguire.
    Mentre lavoravamo a questo libro mi diceva meravigliato: “Ma ci pensi, uno come me che a scuola

    è arrivato in quinta elementare a forza di “polli e ova” ora scrive un libro, è buffo il mondo!”
    E sua moglie che mi raccontava, dopo qualche anno, che quando bisticciavano lui le diceva: “Attenta a quello che dici, stai parlando con uno scrittore!”
    Se ne è andato con il sorriso, lasciandoci la generosità e l’allegria del ragazzo di campagna intelligente, simpatico e sensibile che ha così ben descritto il cinema italiano del neorealismo…

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