First World Problems

Vorrei bermi un caffé in terrazza, ma non c’è wifi…

Non si può guardare la TV si sono scaricate le pile del telecomando…

Non c’è niente da bere… tranne l’acqua

Il libro che ho ordinato è arrivato in tre giorni invece che in due…

Ho dimenticato di portare con me il Kindle e sono triste perché non posso neppure leggere il libro sul mio Iphone…

Queste non sono freddure, sono solo alcuni dei milioni di First World Problems che ci poniamo ogni giorno.

First World Problems, detti anche White Whine sono quel bagaglio di inutili frustrazioni e lamentele che affliggono noi privilegiati che non eravamo distratti quando hanno assegnato il luogo in cui nascere: i cosiddetti paesi ricchi!

Se ci ascoltiamo parlare attentamente sono centinaia i falsi problemi che ci tiriamo dietro, problemi che ci fanno vivere male nell’ansia e nella frustrazione.

Una bella e divertente carrellata la troviamo su diversi blog (blog 2) in lingua inglese, ma basterebbe ascoltarci con attenzione per coglierne di esilaranti anche nella nostra vita quotidiana.

Intanto alcuni pazzi ne hanno fatto un «quasi musical»

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Autore: italianintransito

Storica per amore dei fatti, accanita lettrice per passione, scrittrice a tempo perso. Il blog è una finestra sul mondo, un modo per far sentire la propria voce da un luogo non lontano geograficamente, ma distante anni luce dal mio passato. Condivido ciò che scopro e ciò che so cercando di non perdere mai l'entusiasmo per quello che vedo.

3 pensieri riguardo “First World Problems”

  1. Ottima idea il first-world problems, e non sapevo che c’é addirittura un sito con una buona collezione di falsi problemi. Il divario tra i veri problemi e le masturbazioni mentali indotte dall’eccesso di consumismo e di superfluità nelle nostre vite é preoccupante. Gian Luca

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