Michelle, Barack e l’America
Ce lo siamo studiato a fondo il discorso di Michelle Obama alla Convention democratica. Una vera opera d’arte. Il Washington Post lo ha definito il più devastante attacco al candidato repubblicano Romney, che nel discorso non viene nominato nemmeno una volta.
Così abbiamo commentato:
– Il discorso di Michelle Obama, sicuramente scritto da un ghost writer eccezionale, sulle prime è sembrato a chi lo ha ascoltato, il discorso di una donna innamorata del proprio compagno e lontano miglia dai riflettori della politica. Michelle ha parlato del presidente in quanto marito e uomo ricordando le umili origini di entrambi e il duro lavoro fatto da loro stessi e dalle loro famiglie per arrivare al vertice. Obama insomma ne esce marito fedele e padre ineccepibile, incarnazione del “sogno americano”. Tuttavia dietro a tutto ciò c’é, trovo, una precisa volontà politica: quella di porre Obama in contrapposizione al candidato repubblicano, che al termine del discorso di Michelle ne esce come una persona privilegiata, nato in una famiglia ricca, lontana dai problemi degli americani, che non ha dovuto lottare per la realizzazione dei propri sogni, e tutto ciò senza nominarlo una sola volta! Geniale…
-Siamo d’accordo, brava Michelle. Mi piace tanto questa donna: sicura come una guerriera, non vive né all’ombra del marito né in competizione con lui, insieme fanno squadra. Questa coppia mi convince anche perchè mi è sembrato che la loro relazione non esclude gli altri, e quindi nella loro storia c’è ancora posto, cosa rara in questi giorni, per le loro radici e per i nonni.Quando ha detto che suo padre malato ogni giorno le sapeva donare un sorriso mi ha ricordato il sorriso e la malattia di mia madre, e poi quando ha affermato che il punto per Obama non è quanto guadagna ma la differenza che riesce a fare nel migliorare la vita degli altri mi ha fatto pensare a mio marito e al suo impegno in Africa. A questo punto per poco non mi commuovo ormai ipnotizzata dall’ottima comunicazione politica e dalle potenti onde del video.
– Si, si tutto vero, ma che volpona!!! O meglio, che volponi quelli dello staff del presidente. Se hanno fatto salire le lacrime a te che neanche voti, pensa a quanto sono state dirompenti le parole della First Lady sulle masse di americani e americane. Brava, brava, ma a me viene sempre in mente il film Le Idi di Marzo. I responsabili della comunicazione nulla lasciano al caso, nessuna spontaneità è ammessa (sebbene pubblicamente esibita attraverso il sorriso di Michelle)… del resto questo è il gioco della politica! Forse sono troppo cinica? Comunque di donne come Michelle. o Illary (non la moglie di Totti… la Clinton) ne avremmo veramente un gran bisogno!
-Preferisci i responsabili della comunicazione di Ann Romney quando le fanno affermare: “(…) come mio marito mi riportò sana e salva a casa dopo il nostro primo ballo così accompagnerà l’America fuori dalla crisi”.
– … senza parole!


anche a me piace Michelle e, se è vero che dietro ci sono grandi esperti di comunicazione che hanno saputo preparare il discorso, è pur vero che si può mentire con le parole ma non con il resto del corpo e delle espressioni. Quindi mi semrava che lei lo sentisse davvero quel discorso, che l’abbia scritto o no.
Regnano in molte coppie sane la divisione dei compiti, l’alternanza, i bassi livelli di competizione e alti di collaborazione.
Donne e uomini che sanno muoversi in questo senso, all’insegna del rispetto (prima ancora di quella cosa misteriosa chiamata amore)sono un grande esmpio per tutte e tutti noi anche perchè stabilendo un circolo virtuoso, diffondono energia positiva!
Ben detto!