Verso le 7 ho forato. Mi sono fermata davanti ad un macellaio, sono entrata ed ho chiesto se c’era un gommista o dove poter trovare aiuto per cambiare la ruota, se non ché un cliente con le sue bracioline in mano si offre di aiutarmi ed esordisce così: Ti posso dare del tu? dentro di me mi son detta: dai non avere sempre i soliti pregiudizi… così la mia voce poco convinta ha detto: sì sì.
Abita lì, va a casa a posare le braciole e torna con i guanti da lavoro e penso: però! È alto un metro e cinquanta e già l’estrazione della ruota dal bagagliaio risulta un po’ difficoltosa, prende il crick e lo posiziona in un punto che a me non pare buono, glielo faccio notare e lui dice: tranquilla, va bene c’è il buco. Il crick va giù e su perché si distrae e gira continuamente da una parte e dall’altra. “Guarda che va giù” dico “no no, tranquilla, sta salendo” e infatti andava giù. Mentre io provo a svitare i bulloni con scarso successo il fenomeno dice con un sorrisetto: Certo che, non vorrei dire ma, è proprio tipico di voi donne (cosa diavolo stai dicendo? penso, mah! in fondo mi sta aiutando e allora sorvolo) monto sulla chiave inglese con i piedi e tutto il mio peso determinata a svitare quei (…) di bulloni e nulla, non si muovono. Mi dice, non ti preoccupare ci penso io ed effettivamente… svita. Toglie la ruota e… la macchina comincia a scendere sul crick aprendosi, nel punto dove c’era il buco, come una scatoletta di tonno. Noooooooooooooooooooo grido io e lui oddddddddiooooooooooooooooo. Resto muta a guardare, non trovo parole, sono allibita e comincio a fare i conti (ruota bucata+carrozzeria sfondata= euro? ). Intanto se l’è data a gambe, penso, e invece è andato a prendere il suo crick, fa per metterlo sotto la macchina, al che gli dico: Fermo… adesso lo metti qua. Lui muto esegue, rimette la ruota, stringe i bulloni facendosi uscire la giugolare e diventando rosso come un peperone… ha paura di fare un’altra sciocchezza e allora strafà. È mortificato, sembra che si stia per mettere a piangere e quasi sono io a rassicurarlo (ma ci rendiamo conto?) battutine non ne fa più, riprende il suo crik e se ne va con la testa bassa.
Ho trovato io il più grande coglione o sono tutti così?
Questo è ciò che è capitato qualche giorno fa ad una nostra amica. Appena letto ho pensato, fatti come questi in Svizzera non possono capitare, qui è molto difficile che qualcuno si occupi delle cose che succedono ad un altro, riserbo e massima attenzione alla privacy impediscono il coinvolgimento degli altri nei fatti tuoi.
Certo il risultato ottenuto dalla nostra amica non è stato un gran che e allora :
-E’ meglio trovare qualcuno disponibile e inesperto oppure trovare il modo di cavarsela da soli?
-E’ meglio vivere in una comunità che invade con facilità la tua vita, oppure mettere in campo e condividere solo lo stretto necessario?
Senza altro la prima condizione ti porta ad avere più imprevisti e contrattempi, ma magari è il bello della vita.
L’atmosfera svizzera è un po’ troppo rarefatta, ci si mette al riparo dagli imprevisti è vero! ma si perde il succo.

In generale ,opterei per il ” succo” , ma in un caso come quello della tua amica……non so più !
Anche se in questo caso è stato un po’ “strano” e lei, tutto sommato fin troppo morbida nei confronti del “gentile” signore delle bracioline, credo che alla fine il “contatto” sia meglio dell’atmosfera glaciale o della cortesia forzata che gira dalle nostre parti!
E’ difficile scegliere vero?
E’ meglio vivere in un mondo più solidale. Anche se non è perfetto è più umano.
Lo pensiamo anche noi, certo gli imprevisti non mancano ma rendono la vita più viva
Tra i due estremi, meglio un ambiente piu’ solidale che uno gelido dove le uniche interazioni sono “bonjour” o chiamare la polizia se non ricicli la spazzatura. Ancora meglio trovare un solidale che non sia coglione….
approviamo al 100%