Leggo su Invisibili, il blog del Corriere della sera creato per discutere “idee, proposte, progetti per mettere i disabili in condizione di vivere e confrontarsi alla pari. E nello stesso tempo per offrire alla società le risorse dei disabili”, un interessante post intitolato Il diritto alla bellezza e l’ascensore accanto al Duomo.
In sostanza l’autore Franco Bomprezzi, disabile con problemi di mobilità, si augura che venga approvato un progetto che prevede, per tutta la durata dell’Expo 2015 a Milano, la costruzione di un ascensore trasparente che consenta a tutti coloro con limitata mobilità l’ascesa alla “Madonnina”, per godere di un panorama mozzafiato unico sulla città a tutt’oggi precluso ai disabili, una vera e propria “negazione del diritto alla bellezza”
Il progetto come c’era da aspettarsi è stato ed è fortemente contrastato dai “puristi” dei beni culturali. Milano, afferma Bomprezzi, è divenuta “una città che non si scandalizza per gli enormi pannelli pubblicitari che coprono i ponteggi dei restauri, magari per anni, e che si sveglia per indignarsi di fronte a un ascensore in vetro, che potrà comunque essere smontato se si rivelerà irrimediabilmente dannoso per la bellezza del Duomo”.
La domanda è: è giusto rischiare di deturpare un monumento storico o è più giusto dare la possibilità a chi oggi non può di godere della bellezza, che è dono di tutti, di provare la felicità di guardare Milano dalla cima al Duomo? Dove è lecito arrivare, davanti a cosa ci si deve fermare?
Decisamente domande da esame di coscienza…