È universalmente noto che a Venezia si svolga dal 1948 la Biennale d’Arte probabilmente più famosa al mondo. La Biennale (basta il solo nome per definirla) deve la sua fama alla capacità della provata macchina organizzativa, che riesce a portarvi i migliori artisti da ogni angolo del mondo, ma sicuramente a tale fama non estranea è anche la location, assolutamente da sogno, rappresentata da una delle città più belle del mondo.
Esistono però altre mostre d’arte a scadenza biennale che, non altrettanto note, svolgono nel loro piccolo un enorme lavoro di conoscenza e avvicinamento all’arte.
Fra tante altre, interessante è la Biennale di Dharavi in India. Dharavi non è una città, non è un villaggio, è lo slum più grande del mondo (ricordate The Millionaire, il film premio Oscar di Danny Boyle?) con oltre 750.000 abitanti nel distretto finanziario di Mumbai. Ebbene qui dal 15 febbraio al 7 marzo si svolge la prima Dharavi Biennale, basata sul contributo culturale ed economico della popolazione dello Slum di Dharavi. Questo luogo conosciuto per le condizioni di estrema indigenza in cui versano i suoi abitanti e allo stesso tempo per la sua incredibile forte espansione, attraverso l’arte cerca di reinventarsi. E lo fa presentando centinaia di opere incentrate sulla violenza, l’alimentazione, la salute e il lavoro nello slum. Tutto ciò non solo a scopo artistico, ma anche e soprattutto a scopo educativo. Il tentativo è infatti quello di collegare l’arte alla scienza per promuovere la salute attraverso la creatività.
Organizzata dalla SNHEA (Society for Nutrition, Education & Health Action), ong indiana che si occupa della salute delle mamme e dei neonati, che si batte contro le violenze domestiche e sulle donne, che promuove la salute e la nutrizione dei bambini e la vita sessuale e riproduttiva consapevole, attraverso la Biennale di Dharavi punta lo sguardo sugli aspetti positivi e negativi della vita dello Slum. La maggior parte delle opere d’arte esposte sono state realizzate non solo da grandi artisti, ma da molteplici laboratori nati per l’occasione e sono tutte create con materiali riciclati.