
Siamo entrati, mi sembra, nell’epoca degli eventi metereologici estremi. Tempeste di vento, bombe d’acqua, caldo e temperature medie crescenti, tutti fenomeni che sempre più interessano l’Italia. Non ne ho memoria nella mia infanzia e nella mia giovinezza. Certo, le catastrofi naturali non mancavano, purtroppo. Però adesso mi sembra che si stia assistendo a qualcosa di nuovo: quasi ogni anno una bomba d’acqua o una tempesta di vento squassano questa o quella zona. Eventi eccezionali che andranno a scomparire, o cambiamenti permanenti ai quali occorrerà abituarci? Fossimo attorno all’anno mille ne trarremmo conclusioni improntate a pessimismo e a visioni escatologiche. Ma oggi bisogna ragionare. Il che richiede due capacità: quella di ascoltare gli scienziati, assieme a quella di usare il nostro cervello. I primi dicono tante cose, ma il consenso è che ci siamo avviati su un percorso di cambiamento climatico che porterà anche a novità di cui ancora non sappiamo misurare la portata. Il nostro cervello, invece, ci fa ragionare su ciò che abbiamo sempre vissuto proiettandolo nel futuro, il che rende gli eventi di cui sopra assolutamente assurdi, dato che non ne abbiamo molta esperienza. Ma ci fa anche capire che qualcosa qui è cambiato e che se non diamo una sterzata al nostro modo di vivere, il bel paese del passato, dal clima temperato e dalla meteorologia prevedibilmente stabile, lo vedremo solo nei ricordi.
Intanto è domenica sera guardo il cielo e spero “rosso di sera bel tempo si spera”.
Ben detto.
La sterzata al nostro modo di vivere tocca a tutti . Cominciamo noi, ognuno con qualche piccola rinuncia o un piccolo gesto”collaborante”………..