Si è spento domenica notte dopo 18 mesi di lotta contro il cancro un’icona non solo della musica ma dell’arte contemporanea tout court: David Bowie.
Amante della musica e della pittura, poliedrico e creativo in ogni sua manifestazione, via via nel corso dei decenni ha fatto dell’avanguardia il suo tratto distintivo.
Vero e proprio trasformista è stato personaggio di rottura fin dagli inizi della sua carriera artistica. Il suo gusto di trasgredire e stupire, supportato da un’intelligenza pronta e ricettiva, lo ha reso famoso e amato i tutto il mondo.
Affascinato da ogni forma artistica si è addentrato di volta in volta in stili e sonorità differenti.
Impossibile fare un riassunto soddisfacente della sua carriera che risulterebbe lacunoso e impreciso riportiamo pochi episodi della sua vita che ci sembrano paradigmatici del personaggio.
A partire dalla creazione, a soli 17 anni della “Society for the Prevention of Cruelty to Long-Haired Men”, in cui si scagliava contro tutti coloro che salutavano i ragazzi con i capelli lunghi (i famosi “capelloni”) con “hey darling” .
O dell’apparizione in un pubblicità di un gelato inglese, diretto da un giovane Ridley Scott
O ancora dell’impegno per fondare e promuovere un “laboratorio artistico” simile alla Factory di Andy Warhol oltre oceano.
Provate a riascoltare per esempio Space Oddity in italiano con le parole di Mogol e la sua inconfondibile voce un po’ stonata.
David Bowie era un artista che rifuggiva la costruzione di un’immagine personale unica e indelebile ma che percorreva di volta in volta nuove strade “recuperando ciò che di buono c’era” nel passato e reinventandolo daccapo, come aveva detto in un’intervista del 2002.
Di volta in volta dunque Ziggy Stardust, il Duca Bianco, Alladin Sane e cento altri personaggi, di cui ognuno di noi ha un ricordo personale, un’interpretazione particolare. Infatti il bello di questa leggenda dell’arte contemporanea è che in ognuno di noi Bowie ha lasciato un ricordo indelebile, ha rappresentato una parte della nostra vita, è stata la colonna sonora di avvenimenti del nostro vissuto.
Grazie David per averci accompagnato fin qui!