Per iniziare bene la settimana parlerò di un film francese, in realtà un documentario, realizzato come un road movie. Il titolo è evocativo “Demain”, Domani. Costruito in 5 capitoli che coprono parte dei campi della vita quotidiana, propone per ognuno di essi delle soluzioni. Infatti si tratta di un documentario sulle alternative alle crisi ecologica, economica sociale che rischiano di cancellare entro il 2100 una buona fetta della popolazione mondiale. Cyril Dion e Mélanie Laurent, ideatori e realizzatori di questo incredibile lungometraggio, realizzato a basso costo con l’apporto finanziario di normali cittadini, sono partiti con un’equipe di 4 persone e hanno percorso 10 paesi per comprendere chi potrebbe provocare questa catastrofe e soprattutto come potrebbe essere evitata.
Un documentario che vuole raccontare una storia di speranza. Durante il viaggio infatti i cineasti e la loro troupe hanno incontrato persone che hanno reinventato l’agricoltura, l’energia, l’economia, la democrazia e l’educazione. Hanno dato uno sguardo intenso e senza pregiudizi a iniziative positive e concrete che già oggi funzionano, che piano piano stanno emergendo e che fanno in qualche modo intravedere come potrebbe essere il mondo di domani.
I registi ci fanno conoscere personaggi eccezionali che già da ora si adoperano per cambiare il pianeta, ognuno nella propria area e con le proprie competenze. Ci presentano molti protagonisti di questa incredibile storia, come Elango Rangaswamy, sindaco del villaggio indiano di Kuttambakkam nello stato del Tamil Nadu, che qui ha realizzato un modello di democrazia partecipativa realmente funzionante; oppure Kari Louhivuori direttore della Kirkkojarvi Comprehensive School a Espoo in Finlandia, in cui si insegna agli studenti ad imparare e per ognuno di loro esiste un programma tarato sulla loro persona; o ancora l’architetto ecologista Jan Gehl, ideatore del progetto pilota che ha reso Copenhagen una delle città più eco friendly del mondo, che ha consentito di abbattere 90000 tonnellate di CO2 per anno riconsegnando la città ai cittadini, ai piedoni e a coloro che si muovono in bicicletta.
Il documentario è in lingua francese e dal dicembre 2015 ad oggi ha avuto milioni di spettatori. Non so se mai sarà distribuito in Italia, sicuramente fra qualche tempo sarà possibile vederlo in streaming. È una visione consigliata per svegliare le coscienze di chiunque mediti su come fare per arginare il disastro ecologico e sociale. Intanto si può fare un salto sul sito ufficiale (in francese) che spiega meglio di cosa si tratta. Buona navigazione!