La pausa estiva, guazzabuglio di momenti diversi dal resto dell’anno, è finita. Dopo una serie di incontri, valigie fatte e disfatte, tanta aria aperta, qualche tuffo e molte altre cose belle e meno belle, possiamo riprendere a scrivere.
A bruciapelo ci siamo sfidate scegliendo a testa tre frasi pronunciate, lette o semplicemente sentite in questo periodo di assenza. Le frasi sono state mischiate e non sarà possibile risalire a chi ha scelto cosa. Cominciamo:
- Io sono io, voi non siete un cazzo… (Alberto Sordi dal film Il Marchese del Grillo)
- Se accetti un compito, portalo a termine con gioia, oppure non accettarlo. (Madre Teresa)
- “Vergine madre, figlia del tuo figlio/ Umile ed alta più che creatura/ Termine fisso d’eterno consiglio/ Tu se’ colei che l’umana natura/ Nobilitasti si` che il tuo Fattore/ Non disdegnò di farsi sua fattura” (Dante Alighieri, Paradiso, XXXIII canto)
- “Come comunicare la felicità di ogni atto semplice, di ogni passo, di ogni incontro nuovo… di visi, libri, tramonti e albe e pomeriggi domenicali sulle spiagge assolate?” (Goliarda Sapienza, L’arte della gioia)
- “Guardate e ascoltate le arpe del Maestro Sciola, lasciate alle spalle i pregiudizi, accogliete lo stupore, forse intuirete il valore intrinseco dell’arte e sicuramente scoprirete che la nostra origine e l’origine dell’universo che ci circonda cantano” (Moni Ovadia)
- “Stà senza penzieri!” (Ciro O’immortale, Gomorra 2)
bentornate ci siete mancate
evviva un nuovo anno assieme