In attesa della “notte americana”…

Con oggi inizia una settimana cruciale per la politica americana. Infatti martedì finalmente si conoscerà il vincitore delle epocali elezioni presidenziali. Siamo stati nutriti negli ultimi mesi da dibattiti, duelli, colpi di scena fra i due candidati. Per noi al di qua dell’oceano spesso si è trattato di niente altro che un fastidioso cicaleccio di sottofondo, come un rumore sordo che ha accompagnato le notizie delle ultime tragedie nostrane. Eppure la dimensione dell’evento è così grande, i protagonisti così (ahimé) improbabili che ognuno di noi malgrado tutto si è fatto un’idea dell’identità dei candidati. Un po’ come durante i mondiali di calcio, dove tutti diventiamo “commissari tecnici”, nei mesi passati ci siamo improvvisati esperti di politica americana.

I protagonisti del duello suscitano non poche perplessità. Da una parte una scaltra politica, non esattamente simpaticissima, che si è esercitata a lungo per diventare presidente, ma che è pur sempre la prima candidata donna della storia degli Stati Uniti. Dall’altra un personaggio che sembra incredibile sia riuscito ad arrivare dov’è, che ha cavalcato l’onda del populismo più bieco e sfruttato la paura di perdere le prerogative di una fetta della popolazione americana. Ed ancora è incerto cosa accadrà…

Finalmente ci siamo e sarà difficile scampare alla “notte americana” soprattutto grazie alla fitta copertura mediatica riservata all’evento. In Italia tutti , ma proprio tutti i gestori (Rai, Mediaset, La7, Sky e Discovery) hanno in programma emissioni fiume che racconteranno minuto per minuto la fine della battaglia campale fra Hillary Clinton e Donald Trump.

E noi? Dire che aspettiamo con il fiato sospeso mi sembra davvero esagerato. Eppure la curiosità c’è. Incrociamo le dita nella speranza che il popolo americano si comporti con saggezza. Non ci rimarrà che commentare i risultati!

 

 

Autore: italianintransito

Storica per amore dei fatti, accanita lettrice per passione, scrittrice a tempo perso. Il blog è una finestra sul mondo, un modo per far sentire la propria voce da un luogo non lontano geograficamente, ma distante anni luce dal mio passato. Condivido ciò che scopro e ciò che so cercando di non perdere mai l'entusiasmo per quello che vedo.

1 commento su “In attesa della “notte americana”…”

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