Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero (Oscar Wilde)

Immaginatevi 100 maschere diverse per epoca e provenienza (Africa, Oceania, Asia, America) antiche e più recenti, da apprezzare per le forme bizzarre, per i materiali e gli scopi tutti diversi per cui sono state create: un panorama sul mondo sul tema del rappresentarsi e mostrarsi. Per immergervisi basta visitare  il piccolo museo della grande collezione Barbier Muller, nel centro antico della città di Ginevra. Qui infatti si è aperta  da poche settimane la mostra Masques à dèmasquer che rimarrà visitabile fino al prossimo 16 settembre.

In questo percorso non vi mancheranno le sorprese e rimarrete colpiti dagli accostamenti più insoliti. Per farvi un esempio, una maschera tradizionale di carnevale dei Grigioni è collocata vicino ad una maschera da hockey degli anni ’70 del secolo scorso. E così maschere tradizionali africane sono state accostate a maschere moderne, ricavate da scatole di latta. Forme, colori, smorfie e tratti del viso molto diversi tra loro, che però hanno lo stesso scopo: quello di coprire  il volto come se ciò potesse concederci la possibilità di andare oltre i limiti concessi all’essere umano.masque de hockey, Stati Uniti, 1970-80

Qualcosa in più da sottolineare: se vi affrettate ad andarla a visitare potete partecipare anche ad un gioco pensato per i visitatori. Infatti, fino al 21 marzo, si può giocare con alcune didascalie della mostra. Chi indovina quelle sbagliate verrà estratto a sorte per un premio speciale offerto dal museo. Non pensate di poter vincere cercando di trovare le didascalie corrette nel catalogo della mostra perché, ahimè, il catalogo verrà reso disponibile solo alla fine del concorso!