Geografia sbagliata

Se chiedessi a bruciapelo fra Cagliari e Taranto quale città si trova più a sud o se Londra è più a nord di Amsterdam, cosa rispondereste? Provate senza consultare la mappa e avrete delle sorprese. La stragrande maggioranza di noi è convinta erroneamente infatti che Taranto si trovi più a sud e che Londra si trovi più a nord. E questo non accade perché non siamo esattamente dei fulmini in geografia (o per lo meno non interamente), ma perché l’Italia, l’Europa non sono proprio come ce le figuriamo nella nostra mente.

Si tratta di un dato scientifico spiegato da due ricercatori italiani sul Journal of Environmental Psychology. L’immaginazione dello spazio, come lo elabora la nostra mente, tende infatti ad essere semplificato geometricamente. Le distorsioni messe in luce dallo studio condotto da due italiani Marco Costa e Leonardo Bonetti e intitolato Geometrical distorsion in geographical cognitive map, sono comuni e lo studio vuole offrire uno strumento per insegnare la geografia in modo più efficace.

Le regole generali che la mente umana utilizza per creare mappe cognitive dello spazio tendono ad allineare i territori secondo gli assi perpendicolari e a “geometrizzarli” in forme conosciute. La nostra mente “aggiusta” la posizione di città e capitali a seconda di precisi schemi che ci risultano più comprensibili e “maneggevoli”. Ad esempio è emerso che rimpiccioliamo l’Europa sottostimando la distanza fra le capitali, avvicinandole (come il caso di Vienna che viene spostata nel nostro immaginario decisamente verso ovest) o allontanandole a dismisura (Londra e Berlino). Niente di anormale dunque se nella nostra mappa cognitiva schiacciamo e allarghiamo la forma dell’Italia rendendola quasi un parallelepipedo, in cui siamo convinti che Venezia si trovi più a est di Roma e Catania e che la Sardegna si trovi decisamente più a nord di quanto in effetti sia.

È divertente  stupirsi di questi errori che sono radicati, nostro malgrado, nel nostro più profondo, ma allo stesso tempo ci danno l’idea di quanto la mente umana possa distorcere ed elaborare erroneamente le informazioni che riceviamo.