
Quando sento sollevarsi la polemica e l’ indignazione, penso sempre This is contemporary art.
Questa volta è toccato al comune di Bologna di essere al centro delle polemiche: alla fine non ha resistito e ha rimosso l’opera incriminata. Stavolta si trattava di un video, realizzato dall’artista Cheryl Donegan, intitolato Head ed esposto nell’ambito della manifestazione “la scienza in piazza”, un evento sostenuto e curato dalla Fondazione Golinelli per la diffusione della cultura scientifica. Nel video si assiste alla performance di una donna che beve e sputa latte da una bottiglia, con crescenti riferimenti di carattere sessuale.
Naturalmente, curiosa come sono delle cose dell’arte, sono andata a vedermi il video e dopo averlo fatto mi è venuto da domandarmi se sia stata o meno una scelta in linea con le finalità della manifestazione: non vedo una correlazione stretta tra questa opera e il tema della cultura scientifica, anche se in questa edizione si parla di scienza con riferimento al cibo.
Però il video mi è piaciuto. Si tratta di un’opera per niente banale, che vuole svegliare e provocare una riflessione su come il corpo e la sessualità delle donne vengano sempre utilizzati in maniera inappropriata. Il video ha poco di scientifico, certo, ma è una denuncia di tutte le porcherie sulle donne e sul loro corpo, che ci vengono propinate attraverso la pubblicità, per vendere beni di consumo come profumi, liquori o auto. La bottiglia del latte sta là, in bella mostra, al centro del video e i richiami al sesso sono espliciti, così come lo sono in tanta – troppa – comunicazione di massa attorno a noi.
Ciò mi fa dire che a me il moralismo di chi lo ha criticato come un’opera oscena fa veramente ridere, specialmente se penso alla passività con cui ci sottomettiamo alle immagini pubblicitarie farcite di donne falsamente provocanti. Insomma, a me questo video non sembrava un lavoro da censurare: tutt’al più da mettere nel contesto giusto, affinché il suo messaggio potesse essere più diretto ed efficace.