Pecore

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Menashe Kadishman

Pecore. Mia madre ne era una collezionista sfegatata, le pecore sono sempre state i suoi animali preferiti di stoffa, ceramica, legno e ferro: ne abbiamo avute di tutti i tipi. Nel nostro presepe erano i figuranti più numerosi e tra le montagne di carta, tra le insenature rocciose spiccavano a mucchi con i loro manti bianchi. Siamo gente vissuta in campagna e ricordo che un anno mia madre  riuscì perfino ad organizzarsi con un pastore che venne a far visita, con le sue pecore, al nostro presepe nel bosco.imgres-1

Non è un caso dunque se in casa mia venisse coltivata una vera e profonda amicizia con un’artista a che aveva nelle pecore il proprio tema e soggetto preferito. L’artista è scomparso quest’anno, si chiamava Menashe Kadishman e, come spesso accade, la sua vita ha coinciso con il senso delle sue opere: fu infatti anche pastore dal 1950 al 1953 nel Kibbutz israeliano di Ma’ayan Baruch.images

I dipinti di Menashe Kadishman hanno una superficie materica, spessa, realizzata con pennellate veloci, a volte con inserti di stoffa o materiali diversi.  Ha rappresentato volti di pecore come fossero ritratti di volti umani. Ogni pecora ha una personalità, un colore, un’espressione. In scultura invece le ha realizzate in ferro, ambientate su un dosso, su rotoli che ricordano una ruota di fieno, oppure semplicemente ritraendone il muso sorretto da un fil di ferro.images-2

In Italia era legato anche a una curiosità del cinema: le sue pecore vive e dipinte sul manto, presenti alla biennale di Venezia del 1978, apparvero in un film con Alberto Sordi dal titolo “Le vacanze intelligenti” .

Ora che mia madre, non c’è più ed è Natale, il suo volto si confonde con quello tenero, mite e buono delle pecore.images-1

La capacità di indignarsi

Matthew Barney, dal ciclo Creamaster
Matthew Barney, dal ciclo Creamaster

Si discute, in questi giorni, sulla capacità degli italiani di esprimere indignazione.

Riflettevo su questo e pensavo che la migliore palestra per apprendere a praticare lo sdegno potrebbe essere l’arte contemporanea.

Questa attività, infatti, da ormai più di un secolo, non manca di irritare il pubblico, provocando varie misure di risentimento. Brava, dico io, l’arte che ci tiene addestrati allo sdegno. Allora mi vengono in mente le serate futuriste, le scatole di merda d’artista del mille volte citato Piero Manzoni, oppure l’ancor più famoso Orinatoio di Marcel Duchamp o – più vicini a noi nel tempo – i video di Mattew Barney , così come le pecore vive di Menashe Kadishman. L’arte moderna e contemporanea sono un percorso utile per accrescere in noi l’indignazione.

Paul Klee, Insula Durcamana, 1938
Paul Klee, Insula Durcamana, 1938

Propongo che chi studia l’arte abbia una sezione dedicata proprio all’arte dell’indignazione, così potrebbe aiutare la società intera a praticarla. Ma poi mi domando: sarebbe sufficiente l’indignazione per cambiare le cose? Coltivandola, l’Italia migliorerebbe? Avremmo meno delusioni e meno corruzione? Ci occorre qualche altro ingrediente? All’indignazione, in verità, dovrebbe seguire il coraggio di cambiare rotta; ma per questo occorre credere che le cose potrebbero andare anche in modo diverso e dunque dovremmo abbandonare il nostro disincanto. Ed è proprio lui, il disincanto, il peggior nemico dell’indignazione. Chi può aiutarci a diminuirlo e a non dire: “tanto andrà sempre tutto allo stesso modo”? Chi può trasformare il disincanto in incanto? Rispondo a questa domanda, pensando ai quadri di Klee, alle tele di Mirò, a Licini, alle installazioni di Olafur Eliasson: la chiave ancora una volta è l’arte.

Quindi per aumentare in noi l’indignazione la mia ricetta è:

  • un corso di risveglio del senso dell’indignazione attraverso le opere d’arte moderne e contemporanee;
  • unito a un incontro metodico e continuo con opere d’arte che risvegliano in noi l’incanto e l’illusione.

L’attività dovrebbe essere condotta in modo sistematico, senza interruzioni, perché è logico: più si alza l’incanto più si abbasserà la disillusione e più forte sarà la nostra indignazione.