Literature vs Trafic in Toronto!

In un’epoca in cui tutto è veloce, fruibile immediatamente tramite dispositivi elettronici, effimero, a Toronto nella sua “notte bianca” si è pensato di onorare il potere illuminante del libro di carta e celebrarne la consistenza.

Si tratta di un’installazione ideata dal collettivo di artisti spagnolo Luzinterruptus, gruppo artistico anonimo che si è specializzato in installazioni luminose. Il loro fine è quello di sensibilizzare il pubblico alle questioni sociali e politiche o abbellire angoli anonimi e oggetti esistenti, le loro opere trasformano sempre lo spazio, utilizzando spesso materiale riciclato o donato e avvalendosi di una schiera sempre più consistente di volontari.  L’installazione di Toronto “ruba” per qualche ora lo spazio al traffico cittadino, creando un vero e proprio tappeto di libri che alla fine della nottata il pubblico potrà portare a casa. Nelle intenzioni dell’artista il libro attraverso la modestia della parola scritta conquisterà la strada e, alla fine, fra nostalgia del media e tensione verso il futuro, il fiume di libri illuminato costituirà un ricordo duraturo.

Story pod, un guscio pieno di storie

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Cosa si può fare per riqualificare un luogo?

Senza arrivare ai casi estremi come quello di Bilbao – che da città post industriale, grigia e semi sconosciuta grazie ad un ardito piano di rigenerazione, comprendente anche la costruzione e inaugurazione del Museo Guggenheim, progettato da Frank Gehry, è oggi un esempio di riqualificazione urbana da seguire – si possono fare interventi di modesta spesa ma di impatto sorprendente.

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È quello che suggerisce lo studio di architetti AKB di Toronto, Canada, che ha installato a Newmarket, una cittadina dell’Ontario, uno Story Pod, cioè un guscio che cela al suo interno un preziosissimo contenuto.

Infatti in un’area urbana scarsamente frequentata è nata una “scatola per libri” posta ai margini di una piazza recentemente ristrutturata, nel centro del quartiere storico della cittadina, la cui funzione è quella di favorire gli incontri e stimolare i fruitori alla lettura.

Si tratta di una struttura con mura girevoli che di giorno resta completamente aperta mostrando comode sedute e scaffali colmi di libri, mentre di notte viene chiusa e assume l’aspetto di una lanterna, illuminata al suo interno grazie ad un sistema di pannelli solari.

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Il progetto possiede una forma pura, semplice che svela un approccio profondamente riflessivo all’architettura. Il grande cubo nero potrebbe essere un’opera d’arte contemporanea. Offre un ambiente che invita al raccoglimento della lettura, ma allo stesso tempo è aperto allo spazio intorno perché stimola l’aggregazione in nuove forme.