Ponete il caso, che siate una di quelle persone che per quanto amino il rigore, il metodo e la concretezza, non disdegnino l’attimo di follia. Quello che permette di fare il salto, con l’allegra e meravigliosa consapevolezza che “si, ce la faccio”, e ti rendi conto, che in fondo, era proprio così.
Ponete il caso, che per motivi magari non proprio totalmente dipendenti da voi, siate costretti a cambiare il ritmo del vostro tempo, e a ritrovarvi di colpo ad avere un po’ più di tempo, o semplicemente a poterlo ripartire in modo diverso.
Tempo – tic, tac – non piu’ il tempo regalato al tram, al semaforo, alle code, alle mense, ma il tempo salvato per regalare alla mente lo spazio per fare collegamenti, bilanci e riflessioni.
Questi sono alcuni degli ingredienti che combinati, amalgamati e mescolati nelle giuste dosi, sono la migliore preparazione di base per chi è “in transito”.
E a proposito di collegamenti e riflessioni, così ad esempio, il giovane giallista e chimico Marco Malvaldi ci lascia una sua bellissima riflessione sull’analogia tra letteratura e chimica, tra il mestiere di scrittore e quello di chimico. Forse potevamo averla già dedotta dall’insigne esempio di Primo Levi, ma sicuramente con questa sua riflessione, Malvaldi ci fa venire voglia di leggere i suoi gialli.
Ci si rende conto, che per quanto dei mondi possano sembrare lontani, transitare dall’uno all’altro puo’ essere un attimo; e soprattutto, si rimane ammirati da come, in quello spazio che ci porta da un approdo ad un altro, saperi ed emozioni si possano combinare tanto inaspettatamente quanto pregevolmente.
Continuando a riflettere sulle combinazioni, dall’approdo della chimica-fisica si transita verso quello della gastronomia, per arrivare alla formulazione di quella Gastronomia Molecolare – solo apparentemente bizzarra combinazione – che tanto ha acchiappato scienziati e chef, da farne addirittura una disciplina.
E così, combinazioni felici possono essere il risultato di transiti arditi ma talvolta necessari, e che siano tra terre o tra saperi, poco importa. È certo, che essi sono compiuti da chi, per natura o per contingenza, accetta di guardare ad approdi diversi, permettendo al tempo di cambiare il suo ritmo e ciò che ne consegue.