Passo tra poco! Vienimi a prendere, ho finito. Arrivato! Qui è una noia!
Quanti SMS così abbiamo spediti? E quanti ne abbiamo ricevuti? Per non parlare di quelli più compromettenti o che risolvono situazioni senza mettersi veramente in gioco (svicolare appuntamenti o evitare di dire a voce cose spiacevoli ma necessarie)?
Si calcola il volume di SMS giornalieri nel mondo con numeri a nove zeri… Comodo, veloce, apparentemente sicuro (a meno che non si sbagli, come faccio io, il destinatario). Non ci chiediamo neanche più quanto siamo disposti a pagare per un servizio che ormai sembra insostituibile, ma che alle compagnie telefoniche costa praticamente zero.
Qualche tempo fa il Corriere della Sera affermava che quando si inviano SMS, ad esempio, bisogna stare attenti a non usare lettere accentate o caratteri particolari, perché questi fanno fare un salto al limite dei 160 caratteri utilizzabili in un unico SMS e facilmente la compagnia telefonica alla quale siete abbonati (tutte, senza esclusione) vi fatturerà non uno, ma due SMS.
Innanzitutto perché gli SMS possono contenere solo 160 caratteri?
Perché il padre degli SMS Friedhelm Hillebrand nel 1985, quando cercava la possibilità di connessione fra telefoni attraverso la scrittura, pensò che questo numero di caratteri sarebbe bastato per trasmettere domande e testi fondamentali (non pensava il buon uomo, al successo planetario che avrebbe riscosso la sua invenzione e soprattutto non pensava alla bomba a orologeria pronta a esplodere nelle tasche dei genitori piazzata nelle mani dei più giovani) inoltre il parametro dei 160 caratteri era essenziale vista la limitatezza del sistema di allora.
E ora facciamo un po’ di conti: 160 caratteri corrispondo a circa 140 bytes.
Se prendiamo come base un piano tariffario medio (una compagnia vale l’altra), ogni SMS costa circa 20 centesimi di franco, se dividiamo il costo per 140 bytes otterremo che ogni 7 bit (cioè più o meno ogni carattere) ci costa circa un centesimo di franco. Credetemi un’enormità! Infatti se applicassimo gli stessi prezzi a Internet e volessimo scaricare un brano musicale, composto in media da circa 4 Megabytes, dovremmo spendere poco meno di 6000 franchi! (Naturalmente i conti non li ho fatti io ma mi sono affidata a blog e blogger più esperti e affidabili di me, e sono facilmente applicabili anche all’Euro). Inoltre se le telefonate seguissero i prezzi degli SMS, un minuto di conversazione ci costerebbe molto caro: poco più di 100 franchi!!!!
Ok, cielo, ora mi sono persa anche io… ma la sensazione che si ricava da tutto ciò è quella di un’amara presa in giro, anche se l’Unione Europea ha cercato di mettere un freno agli enormi profitti delle compagnie telefoniche (tutte senza distinzione) e all’emorragia del nostro denaro.
Dunque cosa ci rimane per comunicare, senza impegnarci in una conversazione vocale? Oltre a nuove applicazioni che sfruttano gratuitamente il canale di Internet, utilizzate dai più giovani (molto più competenti su questo argomento), potremmo darci di nuovo ai segnali di fumo o al tam tam, l’importante è cercare di restare connessi…
Sebbene…
Avete mai dimenticato il cellulare a casa? Dopo i primi momenti di sgomento avete passato oppure no un paio di ore di assolta tranquillità?