Sono reduce da una breve vacanza in famiglia, che mi ha visto condividere con mio padre, fratelli e nipoti un evento speciale che riassume tutta la vita dei miei genitori. Così, con la mente a ciò che ho vissuto e forse anche per stemperare le emozioni, sono andata a rifugiarmi in un libro e ho scelto Lessico famigliare di Natalia Ginzburg. Sono tornata a questo libro perché, anche se parla di una generazione precedente a quella dei miei genitori, il modo di raccontare i luoghi, i fatti e le persone mi richiamano situazioni e vissuto della mia famiglia.
L’autrice, in una avvertenza posta a mo’ di prefazione, dice che ciò che ha descritto “non è la mia storia, ma piuttosto, pur con vuoti e lacune , la storia della mia famiglia”. E così ci parla della sua casa paterna, del padre, della madre e dei fratelli, della vita matrimoniale e della guerra. L’autrice dice di aver riportato ciò che ha sentito e visto attorno a sé. In verità, in Lessico famigliare, si leggono le sensazioni, le cronache e gli avvenimenti di ogni famiglia, compresi i problemi, i rancori e le incomprensioni. Nel libro è forte il suo legame con la madre e mi ha colpito come abbia ben saputo descrivere la differenza delle relazioni instaurate con essa da lei e dalla sorella maggiore Paola: da un lato (l’autrice) un rapporto improntato all’aspetto materno e protettivo, dall’altro (la sorella) una relazione di parità. Tutto scorre nel libro, si susseguono le fasi della vita e anche le relazioni con la famiglia cambiano; come quando l’autrice, sfollata in Abruzzo con i figli, al momento dell’armistizio riceve una lettera dalla madre, che le dice di non sapere come fare per aiutarla. Lei scrive: “ pensai allora per la prima volta nella mia vita che non c’era per me protezione possibile, che dovevo sbrigliarmela da sola. Capii che c’era stata sempre in me, nel mio affetto per mia madre, la sensazione che lei m’avrebbe, nelle disgrazie protetto e difeso”.
Il suo libro per me è come una strada dentro i grovigli della famiglia e ogni volta mi stupisce come la sua scrittura ha saputo dipanarli in modo semplice e leggero; ma in realtà tocca così in profondo i rapporti famigliari che in ultimo tutti ci sentiamo un po’ parte della realtà che descrive.

