Leggevo qualche giorno fa l’articolo di Concita de Gregorio su La Repubblica, dal titolo Global family, dedicato alle nuove tipologie di famiglia e in modo particolare al tema della lontananza.
Lontani i mariti dalle mogli, o viceversa, per ragioni di lavoro, lontani i nonni che ormai sono ridotti a godere dei nipoti attraverso lo schermo del computer: l’articolo era una carrellata delle famiglie di oggi.
Torno proprio oggi dall’Italia, dopo aver trascorso un paio di giorni con tanti “pezzi” della mia famiglia di origine, lasciati quando siamo partiti.
Come italiani in transito conosciamo per esperienza personale gli effetti della lontananza e il valore dell’appartenenza; ultimo aspetto, questo, da coltivare anche per i nostri figli che stanno costruendo la propria identità.
Infatti la famiglia di origine lontana è molto spesso, per chi sta all’estero, un legame che aiuta a ricordare chi sei.
Ho un’amica che, dopo aver perso entrambi i genitori e non avendo più parenti nel proprio paese, ha sofferto contemporaneamente il lutto per le persone perse e il lutto per la perdita del legame con il proprio paese.
La famiglia, dunque, come palestra di vita: se poi è grande come la mia e ha un’ampia varietà umana al suo interno, l’esercizio sportivo te lo fa fare davvero. E cosi’, come è facile non aver voglia di andare in palestra, a volte quando si vive all’estero ci si fa cogliere dalla pigrizia, in occasione di avvenimenti che consentirebbero un ritorno. Si vorrebbe rimanere dove siamo. Ma io so che ogni volta, quando ti sei di nuovo immerso nelle tue radici, torni indietro più tonico e felice.
E allora ben venga l’amore a distanza ma attenzione agli strappi, la prossimità con le proprie famiglie, anche se è sempre più corta, è una pratica che non deve subire troppe trasformazioni.
è proprio vero la famiglia è una palestra di vita!anche se siamo tutti lontani il legame che ci unisce è fortissimo,ogni volta rivederci da la forza di andare avanti,non solo a chi deve ripartire ma anche a chi rimane qui.la famiglia è la cosa più bella e importante del mondo.amo la mia famiglia!!!
sono contenta che tu provi le stesse cose che ho sentito io.
…senza radici non si vola…ricordi cara amica? Ma poichè non è stato, non è e non sarà possibile per tutti avere buone, sane e solide radici, che possiamo almeno conoscerle, guardarle in faccia, contattarle, annusarle, accarezzarle, distanziarsene per riavvicinarle di nuovo e di nuovo allontanarsene…per crearci un modello personale e nostro di famigla, tenendo quello che c’è di buono nel messaggio ricevuto e creando qualcosa di diverso, imparato anche altrove, che alla nostra famiglia può essere mancato…
La grande famiglia di tutti gli esseri umani è il grande contenitore in cui possiamo trovare il nostro spazio, il nutrimento, la conoscenza e l’esperienza delle emozioni di fedeltà, affiliazione, appartenenza; che non sia il surrogato della famiglia d’origine, ma una sua arricchente estensione…
Sono d’accordo ma è nel primo nucleo che fai esperienza, belle e brutte difficili e divertenti, è sempre lì che ritorni è da lì che parti per andare incontro agli altri.