
Sono passate le feste e, anche se in Svizzera i Santi non si festeggiano, gli echi di Halloween si sono fatti sentire anche qui. Ma che dire dell’Italia? Dopo tanto tempo mi sono ritrovata in Italia il 31 ottobre e sono rimasta stupita. Nella mia città ho visto tanti adulti vestiti con coltelli infilati in testa, sanguinolenti e con le occhiaie marcate di nero. Avanti gli zombi e le streghe se è un modo per esorcizzare con leggerezza ciò che ci fa paura e se ci fa scacciare un po’ di ansie quotidiane.
Per ricordare le origini pagane di Halloween vi rimandiamo all’articolo dell’anno scorso, mentre qualche parola va spesa per la festa cristiana di Ognissanti. Festa in origine celebrata il 13 di maggio “in onore di tutti i santi e i martiri”, data in cui nel 609 Bonifacio IV dedicò il Pantheon alla Vergine Maria e a Tutti i martiri. Fu papa Gregorio Magno che nell’VIII secolo la spostò al primo di novembre, forse per contrastare la festa pagana che apriva il nuovo anno. Nel 998 Odilone abate di Cluny per primo mise in connessione la festa di Ognissanti con la commemorazioni dei defunti del 2 di novembre, dando disposizione di celebrare nell’abbazia il rito dei defunti a partire dal vespro del primo novembre, lo scopo era palese: dare consolazione ai morti affinché fossero propizi ai vivi.
Devo dire che la tradizione di queste feste mi manca, qui dove non ne arriva neppure l’eco. Sancivano in qualche modo l’inizio del freddo, l’arrivo della notte precoce, la fine della bella stagione e portavano con se la malinconia delle foglie cadute e della nebbia…