
È passato anche San Valentino: un’occasione per gli innamorati, ma anche per tutte quelle persone che invece lo hanno dedicato al V-day (da non confondere assolutamente con quello italiano di grillina memoria!) il giorno per manifestare contro la violenza sulle donne e sulle bambine nel mondo (vedi www.vday.org) attraverso attività varie: dal teatro ai flash mob danzanti.
Abbiamo seguito le ore cruciali che stanno conducendo alla staffetta nel governo. Verso fine settimana abbiamo commentato la frase infelice del rampollo di casa Agnelli, John Elkann, sui giovani italiani e sulla loro presunta scarsa volontà di mettersi in cerca di un lavoro: e qui ci siamo arrabbiati e sentiti offesi pensando in fondo che il ragazzo non sa di cosa parla, perché non ha mai vissuto la realtà comune dei giovani d’oggi .
E ora, si apre la settimana con la musica: ha inizio il festival di Sanremo e l’enfasi sarà tutta concentrata sull’evento. Si commenteranno le musiche ma anche i vestiti, le battute e le gaffe dei presentatori. Sanremo è una parentesi che forse ci farà allentare la tensione, certo ma ci distrarrà dalle realtà del paese. Mentre tutte le edizioni passate si fondono e ci confondono perché alla fine sembrano tutte uguali, sappiamo che gli dedicheremo un po’ del nostro tempo. In verità, Sanremo fa parte della nostra quotidianità, ci consente di sentirci un po’ più italiani e, secondo una strana catena di emozioni legata a memorie e date, ci riporta sempre indietro verso la nostra gioventù.
Non sarà un grande un problema se non riuscirete ad assistere a tutte le puntate fiume di questa edizione, tanto si sa Sanremo è un po’ come le soap opere americane, se perdi qualche puntata la trama non cambia!
Vero.