
“L’arte permette di porre delle questioni, di aprirci al mondo, di preparaci per il futuro; l’arte parla della vita. La cultura e la vita sono l’essenza di una città, un modo per far incontrare le persone per alimentare un tessuto sociale giusto. Come si può amare la vita e le persone, senza amare la cultura?” Passo questa domanda ai nostri politici e a chi ci governa. Che ruolo ha nelle nostre città la cultura? È davvero solo una questione di possibilità finanziarie? Chi ci governa crede davvero che la politica e la cultura debbano andare assieme?
Prendiamo il caso del più efficace cavallo di troia che potremmo usare per introdurre la cultura in casa di ogni italiano o di ogni italiana: la televisione. Siamo certi che chi lo dirige voglia davvero accrescere il nostro bagaglio culturale? Mi immagino canali che si occupano di programmi di qualità, di servizi dedicati all’arte e all’arricchimento delle nostre vite non attraverso qualche ragazza smutandata (che palle il maschilismo del nostro paese!) o la battuta d’un (presunto) comico volgare o, peggio, attraverso programmi che ci rendono dei guardoni.
Viene da domandarsi quale potrebbe essere il programma dedicato a lasciarci godere della cultura italiana. Magari potrebbe anche alimentare le capacità creative di ognuno di noi. Non è certo che la televisione sia sufficiente, ma potremmo cominciare con quel che abbiamo e continuare a seminare.