Chi se lo aspettava che nel nuovo millennio ci saremmo dovuti difendere da un ennesimo comportamento sociale pericoloso, denominato buonismo? Non passa giorno che, ascoltando un dibattito o leggendo un giornale, non si senta il bisogno di scaricare la propria rabbia contro chi pratica questo nuovo atteggiamento deprecabile. Il buonismo, si dice da più parti, ci porterà alla rovina. Faccio un esempio. Ci sono i campi Rom: costano troppo e occorre smantellarli. E invece no: i buonisti fanno ostracismo. Alle mense scolastiche i bambini che non pagano non mangiano! E anche qui ecco che arrivano i buonisti e si oppongono a questa decisione, in modo chiaramente irresponsabile.
Torno indietro nel tempo per vedere da dove arriva questa piaga. Ma non mi ricordo di averlo incontrato prima questo buonismo! Certo, mi ricordo che esistevano delle persone per bene, decise a tutto per il bene della comunità, qualunque essa fosse, anche se doveva essere allargata ad altre culture. Ma allora quando è sorto questo nuovo ISMO?
Fate attenzione. I sintomi di questa nuova disfunzione sociale sono: se ti senti tollerante, ripudi i toni aggressivi e violenti, vorresti che si trovasse un modo per convivere tutti in pace, vorresti che tuo figlio avesse in classe bambini di ogni tipo ed estrazione sociale e culturale, se ti senti sollevato quando viene tratta in salvo una nuova barca di immigrati che cercano di arrivare a Lampedusa, ecco allora sei uno buonista. Uno di quegli scellerati, pericolosi individui che recano danno al proprio paese.
C’è solo una cosa da augurarsi, se hai tutti i sintomi del buonismo, e cioè che tu sappia far parte di una minoranza, standotene il più in silenzio possibile. E lasciare così che il nostro paese sprofondi sereno nella barbarie.
E se uno , anziché buonista fosse solo “buono”?
Hai ragione è come la penso io ed è per questo che non sopporto quando si cambiano le carte in tavola.