Ma che pizza!

PIZZA VAN_MGTHUMB-INTERNAOggi parliamo di pizza! Sarà perché sono a dieta – la prova costume prima dell’estate è stata infatti disastrosa -, sarà che la nostalgia della buona pizza solletica l’appetito, soprattutto in queste lande di formaggio fuso e pesce persico, ma resta il fatto che l’argomento, sebbene frivolo, ha una valenza serissima per molti di noi.

Dicevamo dunque la pizza, ma quale pizza? Quella fredda e sciupata che arriva a casa in genere la domenica sera dopo un turbolento viaggio in motorino e che tuttavia ingolliamo davanti a un film strappalacrime o una partita di champion. In genere il prodotto si accompagna a una birra calda o a una bevanda analcolica sgasata, il tutto rigorosamente consumato abbrutiti dalla serata casalinga. C’è un rimedio a tutto ciò, che non sia quello di uscire a procacciarsi una pizza come dio comanda (il che presupporrebbe un completo restauro della persona e la perdita del parcheggio sotto casa)?

Ebbene sì! Dei ragazzi intelligenti e coraggiosi hanno appena vinto lo StartupWeekend di Benevento, dicendo “no” alla pizza fredda. Dunque si sono inventati una App in grado di “geolocalizzare” il pizzaiolo più vicino, il quale arriva sotto casa vostra in sella ad un’Apecar munita di forno elettrico per sfornarvi in pochi minuti una pizza fragrante e di grande qualità. Basta dunque accedere all’applicazione e i gioco è fatto, in quattro e quattr’otto, una pizza come volete voi. Forse gli italiani storceranno il naso perché, poiché è impossibile montare un forno a legna su un’Apecar (ci mancherebbe altro), la pizza verrà cotta rigorosamente in forno elettrico, tuttavia per il mercato straniero questa potrebbe essere davvero una svolta!

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Puntare sulla “pizza”, prodotto tipicamente italiano che ha fatto prosperare generazioni di pizzaioli, sembra scontato. Eppure in giro per il mondo sono nate e funzionano idee geniali che sembrano non solo aiutare i consumatori, ma anche arricchire gli inventori. Ricordiamo infatti il pulsante per ordinare la pizza dal frigo di casa (attualmente in azione in Canada, accanto ai pulsanti per ordinare la carta igienica o il refill della cola), il self service robot che sforna la pizza in 3 minuti e la distribuisce da una specie di cabina telefonica (che tuttavia, come recita il sito di riferimento può essere personalizzata, decorata e abbellita a piacimento) o ancora il sito per ordinare la pizza da casa con un click dal proprio computer.

Che bella la tecnologia, che riesce a riciclare persino l’Apecar il cui ultimo baluardo erano rimasti i contadini delle colline liguri, dopo che i venditori di “musetto” di maiale e milza erano stati costretti ad abbandonare le loro attività. Vedremo se questo ritorno al passato avrà successo! Intanto ci andrebbe proprio un pizza!

Autore: italianintransito

Storica per amore dei fatti, accanita lettrice per passione, scrittrice a tempo perso. Il blog è una finestra sul mondo, un modo per far sentire la propria voce da un luogo non lontano geograficamente, ma distante anni luce dal mio passato. Condivido ciò che scopro e ciò che so cercando di non perdere mai l'entusiasmo per quello che vedo.

1 commento su “Ma che pizza!”

  1. Si’,tre belle cose.
    L’ingegno dei ragazzi che hanno ideato questo app , il re-impiego dell’Apecar e, vuoi mettere , una pizza appena fatta!
    Speriamo che abbia tanta fortuna

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