In Svizzera, quando si deve prendere una decisione di rilevante interesse pubblico, si vota con i referendum. Così il 28 febbraio prossimo i ginevrini sono chiamati a dire la loro sulla ristrutturazione e sull’ingrandimento del loro più grande museo il Musèe d’art et histoire . Sono diciotto anni che i ginevrini hanno il progetto e adesso dovranno approvarlo o respingerlo.
Il progetto a questo punto costa 132 milioni. L’attuale direttore, Jean -Yves Marin, si auspica che venga approvato, perché restaurare facendo piccoli interventi non può consentire il rinnovamento di una veste antiquata e poco fruibile.
Il museo è nato per mano di Marc Cavoletti nel 1910. E’ un edificio molto grande e vi sono raccolte opere che partono dalla preistoria e arrivano all’arte contemporanea. Il suo punto debole è che quando lo visiti sembra mancare di omogeneità. Un rinnovamento completo potrebbe risultare anche ottimale dal punto di vista museologico. Nel 1998 l’architetto Jean Nouvel ottenne la commissione per l’ingrandimento e il rinnovamento del museo. Il costo a quella data era di quaranta milioni, diventati con il passare del tempo 132. Nel frattempo però si comincia a non avere più grande fiducia nel progetto, che viene fermato con una serie di ricorsi. A questo punto arriva un privato, il signor Jean Claude Gandur, miliardario che ha fatto fortuna con il petrolio, e si rende disponibile a donare 40 milioni per l’ingrandimento del museo. Chiede pero che venga esposta la sua collezione di archeologia, assieme alle sue pitture astratte, per 99 anni. Le opere devono essere per il 50% esposte su uno spazio lineare di 150 metri.

Questa proposta non ha trovato tutti convinti e d’accordo. Fin da subito si sono sollevate delle questioni:
– Le opere della fondazione del signor Gandur (FGA) dovranno essere conservate e stoccate nel museo. Il museo e la città dovranno inserirlo nella comunicazione. Prima questione : questa opere sono davvero di un valore così elevato da tenerle in così alta considerazione ed esposte per un secolo?
– Con questo contratto, si sa quanti soldi offre il signor Gandur, ma quanto costerà il prestito alla collettività (costi di assicurazione e conservazione?) . Insomma la Svizzera sta per approntare un tipo di partenariato nuovo: riuscirà nel suo intento? Si assumerà il rischio?
E voi cosa votereste : siete pro o contro un tale finanziamento?