Il teatro è solo un luogo in cui si rappresentano spettacoli o è anche un luogo in cui si possono condividere esperienze e mescolare realtà e finzione? È giusto promuovere progetti che cercano di infrangere l’impalpabile parete fra la scena e la sala, fra attore e spettatore?
Un teatro di Ginevra, l’Am Stram Gram, e il suo direttore, Fabrice Melquiot, propongono il 6 maggio, una “notte a teatro”. Non si tratta della proposta di uno spettacolo lungo un’intera nottata e neppure una sorta di notte bianca, durante la quale si avvicendano sul palco attori e performances, ma una vera è propria «parentesi inedita di incontri formali e informali, lucidi e sonnambolici» come afferma il direttore. Un momento di sonno condiviso in un ambiente in cui lo spettatore si riappropria del luogo della rappresentazione e lo fa suo.
Il teatro non come istituzione ma come Tiers-Lieux cioè un «luogo creativo che sollecita l’alchimia della prossimità e dello scambio. Un luogo ibrido e fluido dove convergono dinamiche di sviluppo sociale, culturale ed economico».
L’iniziativa ha avuto molto successo e i posti disponibili (100 in tutto, 50 per gli adulti e 50 per i bambini) sono esauriti da tempo. Sarà interessante seguire i risultati di questa proposta che vuole donare ai partecipanti di che sognare per un’intera notte.