In tempi di confusa politica a livello mondiale, non volendo assolutamente entrare nel merito di conflitti e speculazioni che tanto fanno male all’opinione pubblica, infiammando gli animi e concedendo poco allo spirito critico, ho deciso di approcciare in modo differente i problemi che ci si parano innanzi.
Ho cercato di adottare una posizione zen rispetto ai comportamenti di politici che mi indignano e di popoli che si fanno “gabbare”, dunque ho cercato conforto, anche per questa situazione nella letteratura, facendo un’incredibile scoperta.
Si tratta di una scoperta a proposito di una novella breve di Daphne Du Maurier, scrittrice inglese divenuta famosa in particolare per un romanzo che ispirò il grande Alfred Hitchcock e gli fece addirittura vincere un Oscar nel 1940 con la pellicola intitolata, come il romanzo, Rebecca, la prima moglie. La scrittrice, troppo spesso bollata come autrice di romanzi romantici, è stata decisamente troppo spesso sottostimata. Le sue storie sono bizzare, raramente presentano un finale convenzionale e felice e sono state descritte dai critici come “dark” e in qualche misura gotiche, a causa dei numerosi accenni al paranormale. Queste opere, veri e propri bestseller, non furono apprezzate dalla critica, ma hanno tuttavia guadagnato una reputazione duratura.
Non tutti sanno però che nell’imponente opera della Du Maurier esiste un racconto breve intitolato Rule Britannia, esattamente come uno dei più famosi canti patriottici del Regno Unito. Una novella apocalittica che in qualche misura ha dipinto un quadro che possiamo ben riconoscere. La trama è presto detta, Emma che vive con la nonna in un paese della Cornovaglia, si sveglia una mattina a causa del frastuono provocato dal volo radente di aerei pesanti. A seguito di un referendum (!) il Regno Unito ha lasciato il Mercato Comune europeo (la novella è scritta nel 1972 e nel 1973 lo UK si unì all’allora Mercato Comune). Il caos che ne segue è enorme: i prezzi aumentano e la disoccupazione elevata conduce a disordini sociali, uniti naturalmente alla rottura delle relazioni con l’Europa e alla conseguente dichiarazione di stato di emergenza a livello nazionale. Gli Stati Uniti, allora, in forma “amichevole” invadono dal mare i territori che si affacciano sulle spiagge della Cornovaglia e si forma una nuova superpotenza, conosciuta come USUK. Il popolo della Cornovaglia, però, decide di ribellarsi a questo stato di cose.
La novella finisce così, non ci sono colpi di scena ulteriori, non è prospettata nessuna soluzione o compromesso.
Come finirà? Ce lo possiamo chiedere anche noi.