“Aveva viaggiato per sette anni sperando di poter viaggiare fino all’ultimo. I cespugli fioriti erano ora i suoi compagni. Sapeva dove e quando sarebbero fioriti. Non prendeva mai l’aereo e si pagava i viaggi dando lezioni di inglese o con lavori saltuari di giardinaggio.
Aveva visto i pascoli sudafricani avvampare di fior; e i gigli e i corbezzoli dell’Oregon; le pinete della Columbia Britannica; e la straordinaria flora selvatica dell’Australia Occidental, isolata dal deserto dal mare. Gli australiani avevano nomi così buffi per le loro piante: zampa di canguro, pianta del dinosauro, pianta di cera di Gerardtown, e Billy ragazzo negro.
Aveva visto i giardini di ciliegi e i giardini Zen di Kyoto e i colori autunnali di Hokkaido: Adorava il Giappone e i giapponesi. Aveva alloggiato in ostelli della gioventù, graziosi e puliti. In un ostello aveva avuto un amico tanto giovane da poter essere suo figlio. Gli dava gratis lezioni di inglese. Inoltre in Giappone ai giovani piacciono le persone anziane…”
Ecco dopo una faticosa settimana di viaggio… un brano tratto da u libro di un grande viaggiatore. Per chi ama ascoltare le routine degli altri!
Bruce Chatwin – Patagonia.