Ricordo che quando arrivai in Svizzera una delle sensazioni più strane che provai era quella di non sentire rumori di giochi di bambini per strada. L’atmosfera era ovattata, come in una enorme sala d’attesa. Neanche dietro queste siepi, che come muri recintano i giardini, non sentivo le urla di bambini che giocavano e si divertivano. Anzi avevo l’impressione che solo i miei figli, allora bambini, facessero un gran baccano. Quando ci trasferimmo in un nuovo villaggio, alcuni abitanti della mia strada vennero a dirmi quanto fossero contenti di sentire di nuovo bambini giocare, in un luogo in cui i piccoli di un tempo erano già tutti cresciuti. Ma i miei figli, anche loro, sono cresciuti e non giocano più per strada, dove è ritornata la calma e la noia e dove a me è tornata la nostalgia delle urla dei bimbi e delle rondini.
Leggo poi dell’ordinanza del sindaco di Catanzaro che vieta le «attività ludico-sportive di qualsiasi genere nelle vie e piazze di tutto il territorio» senza offrire nessuna alternativa e mi viene tristezza. In tanti altri luoghi esistono restrizioni analoghe e questa è la triste conferma che i diritti dei bambini vanno sempre in coda alla lista delle cose da fare. Campetti, parchi gioco, luoghi sicuri c’è n’è sempre meno, mangiati dalle auto o invasi dalla sporcizia. Ma i bimbi dove possono giocare? Cari sindaci, cari assessori, il diritto al gioco è sacrosanto. Non volete impicci per strada? offrite al nostro futuro luoghi in cui giocare sicuri e schiamazzare e urlare dopo aver fatto un gol col pallone, il gioco insegna a vivere, insegna la vittoria e la sconfitta, fa crescere bene e senza paure. Fate in modo che i bimbi giochino correndo piuttosto di inchiodarli a un divano davanti alla tivù. Lo chiede una mamma che ha tanta nostalgia delle urla dei bambini e delle rondini.
Fammi giocare solo per gioco
Senza nient’altro, solo per poco
Senza capire, senza imparare
Senza bisogno di socializzare
Solo un bambino con altri bambini
Senza gli adulti sempre vicini
Senza progetto, senza giudizio
Con una fine ma senza l’inizio
Con una coda ma senza la testa
Solo per finta, solo per festa
Solo per fiamma che brucia per fuoco
Fammi giocare per gioco
Bruno Tognolino