Se c’è un tema sul quale l’arte si è da sempre confrontata quello è il corpo umano. Se poi a scandagliare questo tema è l’Art Brut è certo che il visitatore si troverà davanti ad opere che portano alla luce tutta la complessità, le paure, l’intimità e le pulsioni più genuine e dirette della mente umana.
Dunque non perdetevi la Terza Biennale organizzata dal Museo d’Art Brut di Losanna dove il corpo è il l’argomento centrale di questa edizione che rimarrà aperta fino al 29 aprile. Il museo, chi non lo conoscesse, è uno dei musei più interessanti della Svizzera. Nato per ospitare la collezione dell’artista Jean Debuffet, creata negli anni Quaranta, nel museo si possono ammirare incredibili opere d’arte fatte da autodidatti, persone emarginate o disabili .
In questa biennale vedrete tra tante altre opere i collage di corpi di donne ritagliate dai giornali di Simone Le Carrè -Galimard (1912-1996) o la serie di fotografie dell’artigiano Morton Barlett (1909-1992) che dopo la seconda guerra mondiale si dedica tutta la vita a realizzare bambole. Impara a cucire, a modellare la terra e a plasmare la creta. Nel 1963 ha costruito 15 bambole frutto di un lungo lavoro e le fotografa in diverse pose ed espressioni . Crea per ogni bambola diverse tenute, parrucche e cappelli. Tutto il suo lavoro è stato scoperto solo dopo la sua morte.
Non mancano anche figure italiane come il fiorentino Giovanni Galli (1954) di cui vedete il manifesto qui sopra . Giovanni Galli ha lavorato per anni nell’impresa del padre di cosmetici e profumi. Dopo la sua morte e per una serie di problemi psicologici viene internato nel 1993 presso un istituto psichiatrico. Da questa inizia a disegnare.
E’ una biennale dove i colori e le forme esprimono , ossessioni, mostri, paure, istinti sessuali e mappature del funzionamenti dei nostri corpi e dei nostri istinti che per certi aspetti può risultare avvincente ma anche estenuante.
Per tutte le informazioni sulla mostra guardate il sito www.artbrut.ch