Fin quasi al Rinascimento nelle lingue europee non esisteva una parola che designasse quel colore fra il giallo e il rosso che oggi per noi è l’arancio(ne). Non è una peculiarità delle lingue e delle culture europee quella di non avere nomi specifici per i colori. Infatti nell’antica Cina e in Giappone non esisteva una parola che definisse il blu, un termine comune, qing, infatti, veniva usato per indicare sia le sfumature di verde che quelle di blu.
In realtà l’albero dell’arancia in Europa è giunto molto presto dall’Asia. L’arancio amaro (o melangolo), infatti, fu introdotto in Sicilia e in altre regioni del Mediterraneo dagli Arabi intorno al VII – VIII secolo, con il nome di naaranj. Ma solo fra il XV e il XVI secolo, grazie ai navigatori genovesi e portoghesi, l’arancio dolce si diffuse in tutta l’Europa mediterranea e probabilmente fino al XVI secolo vennero coltivate soltanto arance bionde (dunque piuttosto gialle) a scopo ornamentale e religioso. Solo più tardi vennero scoperte le proprietà nutritive di questo frutto che ora è comunissimo sulle nostre tavole. Proprio a partire dal XVI secolo si incominciano a trovare riferimenti al colore arancio(ne).
A proposito di questo il colore arancione le arance lo assumono solo in particolari condizioni climatiche, quando cioè la temperatura si abbassa mentre i frutti sono ancora sull’albero. Diversamente la buccia delle arance tende piuttosto al verde, tanto che spesso, per renderle più appetibili per il consumatore, vengono esposte al gas etilene per distruggere la clorofilla verde nella buccia e renderle di un bel arancione smagliante.
Per chi si chiedesse perché l’arancio(ne) ha preso il nome dall’arancia e non piuttosto dalla zucca o dalla carota possiamo offrire solo una teoria. Si tratta probabilmente di una coincidenza temporale: le zucche infatti vennero importate in Europa dal Nuovo Mondo solo molto dopo che Cristoforo Colombo lo aveva scoperto. Mentre le carote fino al XVI secolo inoltrato erano di tutti i colori tranne che arancio(ne), ve ne erano di gialle, bianche, viola e rosse. Secondo una leggenda sarebbe stato un contadino olandese a selezionare le carote arancioni in onore della dinastia regnante degli Orange… ma questa è tutta un’altra storia!