Sono certa che prima o poi l’ebook mi prenderà nella sua rete smagliante di efficienza: risparmio di spazio in casa, costo vantaggioso, facilità di lettura per chi non può più fare a meno degli occhiali. Ma, non perderò mica il divertimento di bighellonare nelle librerie?. E poi, le mani perderanno il piacere di toccare la carta, soppesare il volume ( ad esempio non sono riuscita a leggere Shantaram: il peso del volume mi ha atterrita ) , sfogliare le pagine?

“La mano è azione” , ci aiuta a pensare soprattuto nel processo creativo. Il valore delle mani, cosa hanno significato nella storia, è ben descritto in un libro scoperto tra gli scaffali di un libreria di Milano dedicati alla filosofia. Si tratta di un’opera di Lucio Saviani e si intitola Mani- le più antiche invenzioni.

E’ vero: fin dalla nascita le mani ci aiutano a comprendere il mondo. Saviani parla dei manoscritti miniati, dell’arte degli amanuensi, dei libri antichi a forma di rotolo, delle pergamene fino ad arrivare all’invenzione di Gutenberg che cambiò definitivamente la storia del mondo e permise all’uomo di tenere in mano il libro, leggendo e scrivendo allo stesso tempo. Tutto cambia e tutto si evolve e forse dovrò rassegnarmi all’e-book.
Per concludere, Saviani è convinto :”(…) alle spalle del libro c’è un’altra invenzione. Fondamentale , originaria, decisiva. Risale a millenni e millenni prima del libro: l’invenzione delle mani”.
Prendo in mano questo piccolo libro dove in copertina tocco l’incisione di Albrecht Durer “Mani di ragazzo” , del 1506. Sono contenta di possederlo e lo metto gelosa nella pesante e stracolma libreria di casa .
Mi sa che hai un tesoro tra le mani!
Infatti anche Anassagora e Giordano Bruno ne esaltano il valore per la differenziazione dall’animale a favore della filosofia