Chiacchiere del Lunedì

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Mentre a Cannes impazza il festival del cinema che ci rimanda le immagini patinate di divi e dive in splendidi abiti da sera e smaglianti sorrisi, poco più in là 944 migranti sono stati respinti a Ventimiglia ai confini con la Francia che teme “l’invasione” e medita di sospendere il trattato di Schengen come già accadde nel 2011…

Si chiude oggi molto positivamente il Salone Internazionale del Libro di Torino. Di questo evento vogliamo ricordare solo le parole di Mario De Maglie alla presentazione del libro di Antonio Lorenzo Falbo “finché brucia la neve”: “Leggere è un po’ dimenticare di essere quel che non posso essere. Perdersi tra le pagine di un libro non è solo lettura, ma ritrovarsi, è lo sforzo dell’uomo di raggiungere la pace attraverso parole tormentate o il tormento attraverso parole di pace… Le parole curano, le parole scritte amano, vi si può ritornare quando si vuole, proprio come la prima volta, eppure mai come la prima volta, non si rifiutano di farsi trovare dove le si sono lasciate, attendono anche anni, la pazienza è la virtù dei libri, non dei forti”.

Da ultimo la notizia di una corsa ciclistica sui generis: la Coppa Cobram. Il nome non vi ricorda nulla? Beh, vi rinfresco la memoria. Cobram era il nuovo “direttore” del film del 1980 Fantozzi contro tutti appassionato di ciclismo, che costringeva tutti i dipendenti ad allenamenti estenuanti. Ebbene ieri da Milano c’è stata la partenza della replica della gara ciclistica del film, tutti rigorosamente vestiti come i personaggi del film (il Rag. Fantozzi e il rag. Filini fra gli altri) pronti allo scatto (si fa per dire) verso Pavia. Del resto correre fa bene!

Febbre da Oscar

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Lincoln di Steven Spileberg, Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow, Argo di Ben Affleck, Django Unchained di Quentin Tarantino, Vita di Pi di Ang Lee, Silver Linings di David ‘O Russell, Beasts of the Southern Wild di Benh Zeitlin,  Les Miserables di  Tom Hooper e Amour di Michael Haneke, questi sono i nove film che il 24 febbraio si contenderanno l’ambita statuetta dell’Oscar come migliore pellicola dell’anno.

Di tutto è stato già detto dei mostri sacri presenti nella lista, parlo di Spilberg, della Bigelow, di Tarantino, di Ang Lee, ma a sorpresa quest’anno viene presentata una pellicola che ha già alle sue spalle una lunga lista di premi vinti (premio della giuria al Sundance Festival e la Camera d’Or a Cannes, solo per citare i più famosi) Beasts of the Southern Wild di

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Film indipendente realizzato con un budget ridicolo rispetto a quello delle altre pellicole in gara è stato incredibilmente interpretato da una bimba che all’epoca delle riprese aveva poco più di sei anni (e che è candidata all’Oscar come migliore attrice protagonista!). La storia é una favola moderna in cui si muovono personaggi tratti dalla realtà, ma raccontati con poesia e amore dal giovane regista esordiente Benh Zeitlin. È la storia dell’educazione di una bambina e della sua crescita, in cui il sentimento si scontra con la durezza della vita, tutto ciò a rendere più forte la protagonista.

La pellicola è considerata un outsider degli Oscar, pochi scommettono sulla sua vittoria, noi facciamo il tifo per lei!