“Tutt’altro ciel mi chiama, Addio, addio”

cratività
creativity word cloud on blackboard

Mamme d’Italia non piangete perché i vostri figli decidono di andare a lavorare (e vivere) all’estero, perché è dimostrato che questa situazione stimolerà effetti sorprendenti per la loro creatività!

Secondo uno studio del professor Adam Grant dell’University of Pennsylvania l’anticonformismo muove il mondo (Originals: how non conformists move the world).

Innanzitutto chi vive e lavora all’estero è necessario che accetti nuove regole, una nuova cultura, nuovi valori, un nuovo sguardo sulla vita. Tutto ciò stimola l’ingegno, che ogniqualvolta deve affrontare una difficoltà si trova avvantaggiato, poiché possiede un “extra set” di risorse che proviene proprio dall’esperienza di vita maturata nel luogo di provenienza.

A parte i testimoni famosi, come ad esempio gli artisti che hanno voluto vivere all’estero (Gauguin a Thaiti o Hemingway a Parigi e tanti tanti altri) è stato provato che coloro che decidono per questa via hanno una capacità più sviluppata di risolvere i problemi e che l’esperienza multiculturale stimola il pensiero originale.

Vedere le cose vecchie con occhi nuovi e viceversa affrontare nuove sfide con una duplice visione, questa è la creatività che contraddistingue chi decide di espatriare da chi continua a vivere dove è cresciuto…

 

Brain Picking e la piscina mentale

Schizzo riassuntivo sulle idee di Maria Popova realizzato da Doug Neil
Schizzo riassuntivo sulle idee di Maria Popova realizzato da Doug Neil

Vorrei parlarvi oggi di una collega… se posso definirla così. Una blogger della Grande Mela con la quale abbiamo diverse affinità (tranne i followers, lei ne ha veramente tanti!). Maria Popova, questo è il suo nome,  é il fenomeno del momento. Di origine Bulgara, nata a Sofia 28 anni fa, era destinata a diventare una business woman di qualche compagnia statunitense quando approdò in America con una borsa di studio, ma ha preferito il web. Ha creato infatti Brain Picking, un blog che è diventato oggi un appuntamento culturale virtuale per migliaia di followers. Si tratta di  “uno  scrigno, pieno di pezzi che abbracciano l’arte, il design, la scienza, la tecnologia, la filosofia, la storia, la politica, la psicologia, la sociologia, l’ecologia, l’antropologia, e altro “. Post, che per diretta ammissione dell’autrice, sono resi pubblici con l’intento di arricchire la “piscina mentale” di ogni fruitore del blog. E ancora una volta dal Nuovo Mondo arriva un fenomeno. La “cacciatrice e filtro di cose interessanti”, come ella stessa di definisce, propone ogni settimana, oltre a pezzi interessanti su ogni dominio del sapere, una breve lista di consigli sulle più disparate materie convinta che la creatività in fondo non è altro che una “forza combinatoria”.

Creatività come forza combinatoria, questa affermazione è molto interessante e in perfetta sintonia rispetto a ciò che proviamo a fare noi, molto modestamente, su queste pagine. La Popova infatti afferma che creatività è quella forza che ci permette di connettere i puntini delle nostre conoscenze per creare cose nuove e sempre diverse. Idee, intuizioni, conoscenza, ispirazione , sono tutte cose che ognuno di noi ha accumulato nel corso della propria vita per il solo fatto di essere presenti e vivi e svegli e costituiscono il serbatoio essenziale per far fermentare nuove ideee, intuizioni, conoscenza e ispirazioni.

Chissà se anche da qui, più modestamente, aiutiamo qualcuno in questo senso, è non solo una speranza, ma una bella sensazione!

L’ozio è padre dei vizi?

noiaQualche anno fa, appena arrivata in Svizzera, cercavo di spiegare ad un’amica inglese, con una certa pochezza di argomenti e soprattutto di parole (inglesi!) l’idea che i figli non debbano avere una vita sempre completamente organizzata da noi (ora per ora, giorno per giorno, anno per anno…) anzi che sia necessario che a volte provino noia, che si perdano in lunghi pomeriggi di ozio, durante i quali imparare a gestire il proprio tempo e lasciare la mente libera di scorrazzare senza freni. Allora, dal mio “elogio dell’ozio” avevo ricavato uno sguardo scettico e una risposta un po’ irritata sull’importanza del compito dei genitori. Oggi finalmente la rivincita! Sulle news della BBC on line, riprese dal Corriere della Sera, c’era l’incontrovertibile annuncio fatto da una scienziata del comportamento inglese. Dopo anni di studio la dottoressa Bolten dell’università dell’East Anglia ha finalmente ridato all’ozio e alla conseguente noia una dignità, affermando che ai giovani dovrebbe essere concesso di annoiarsi poiché in tal modo possono sviluppare la loro innata capacità creativa. Riportando l’esperienza di una scrittrice e di un artista la dottoressa Bolten dell’università dell’Est Anglia scrive che è la stessa natura umana che tende a riempire il vuoto creato dall’ozio e dalla noia rendendo tali momenti attimi di intensa attività creatrice! I ragazzi in special modo beneficiano di tali momenti seguendo i loro processi speculativi o assimilando le esperienze attraverso la semplice osservazione del mondo che li circonda.
Insomma sarebbe anche grazie a questi momenti di “pausa”  che si riescono a sviluppare  gli stimoli interiori.
Ma da adulti è ancora possibile provare questa sensazione di totale sospensione, di abbandono al languore di un momento? O forse si diventa complicati al punto che non siamo più capaci di “oziare” veramente proprio perché terrorizzati dalla noia?