Famiglie

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Dentro il file famiglia troviamo: incontri, ricordi, lontananze e riavvicinamenti, offese perenni, battute e battibecchi , solidarietà e un bel po’ di ore trascorse attorno ad un tavolo a mangiare.

C’è chi opta per la difesa ad oltranza di un modello familiare immobile, direi intoccabile, e chi, al contrario, desidera allargare il più possibile il concetto a nuove forme di aggregazione.

I primi mi ricordano coloro che si battono per la purezza della lingua, ma intanto si trovano ad affrontare sempre più faccine che ridono al posto delle parole e nuovi vocaboli di altre lingue entrati in uso comune anche da noi. I secondi invece ardono di passione e desiderano allargare il concetto affinché tutti abbiano gli stessi diritti: credo che anche loro, alla fine, sebbene forieri di nuovi assetti sociali, non cambino la sostanza della cosa e che, a buon diritto, si applichi anche a loro il file famiglia, sopra descritto.

Di vecchio o nuovo stampo, piccola o grande che sia, la famiglia è il perno della nostra vita e, quando si riesce ad accettarla per come è, se ne trae moltissimo, sentendoci sicuramente meno soli.

Di mamma ce n’è più di una

Umberto Boccioni, La madre
Umberto Boccioni, La madre

Domenica sarà la festa della mamma. Ovvero è la festa di coloro che generano altri esseri umani e che provano a instaurare un rapporto di relazioni e di affetto, nell’ambito della famiglia. Quest’ultima, la famiglia, si rappresenterebbe bene come  una barchetta di carta fatta per affrontare il mare aperto.

Vi è una radicata visione tradizionale della buona madre, tutta dedita alla casa e ai figli. La verità è grazie al cielo ben più complessa. Oggi le madri sono in grado di avere una vita a spettro più ampio. Così oggi abbiamo deciso di inviare i nostri auguri a tutti le mamme: buone, cattive, ansiose, perfette, disperate, pienamente soddisfatte, raggianti, tristi, arrabbiate, fragili o in cerca di rassicurazioni.

Ogni madre è diversa, ognuna ha il diritto di scegliere come esserlo. Per cui il nostro augurio è quello di abbattere tutti i sensi di colpa su come si è e ridere un po’ di tutti quei modelli assurdi che ogni giorno ci vengono propinati dai media: donne belle, sempre fresche e rassicuranti, intente a preparare la colazione con i frollini più genuini ai propri figli,  oppure una cena col surgelato di turno.

imgresInfine ringrazio una mamma amica che ha ispirato questo commento, regalandomi un libro che tutte le mamme dovrebbero leggere: scritto da Loredana Lipperini si intitola Di  mamma ce  n’è più d’una (edito da Feltrinelli). Magari non sarete d’accordo su tutto ciò che troverete nel libro, ma sarà molto utile per rivedere tutti i modelli, le ansie e i condizionamenti che noi donne troppo spesso subiamo.

Il libro inoltre  mi ha anche ricordato che a volte noi donne dovremmo andarci piano con la mentalità della “maternità trionfante” per ricordarci il diritto di chi mamma non è. Loredana Lipperini scrive “Non è necessario diventare madri per essere felici: perché le donne che scelgono di non esserlo spesso non hanno voce, sono considerati ancora oggi un’anomalia, una stortura.”

Il sogno di essere riuniti…

È quasi l’ora delle partenze e degli arrivederci (perché la parola «addio» l’ho sempre trovata così defnitiva…). Il tempo inevitabilmente trascorre e molti dei nostri figli sono (quasi) pronti a lasciarci.

Parlo di coloro che hanno finito la scuola e sono pronti a spiccare il volo da soli in un altro luogo diverso dal così ben definito e protetto «qui», proiettati verso un altrove che, sì fa paura, ma esercita anche una fortissima attrazione.

È stata per loro un’estate lunga e un processo lungo, attraverso il quale, ho colto, il desiderio di distaccarsi piano piano, senza fratture, da quello che è l’ambiente avvolgente e sicuro della famiglia e delle sue routine.

Fra qualche settimana loro saranno nel pieno della propria avventura e a noi rimarranno camerette ordinatissime e silenziose.

È su questo tema, quello della lontananza, che si basa una parte dei lavori di  John Clang, giovanissimo fotografo di Singapore. Nella sua insolita serie intitolata Being Together utilizzando  Skype e proiettori riunisce famiglie distanti migliaia di chilometri.

Il sogno di essere riuniti si compie nell’opera di Clang in modo digitale, ma non senza una profonda poesia.