Frida Kahlo per bambini

Passare ore ed ore davanti allo schermo del computer è stata l’occupazione prevalente in questi ultimi giorni. Intrappolata nel tunnel delle notizie “dell’ultima ora” ho speso ore a cercare di capire, a stare dietro alle congetture, a cercare di spiegarmi il perché di tanta violenza e paura.

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Meglio allora ripiegare su terreni conosciuti per far prendere aria alle cellule grigie ed essere più produttivi, per continuare a vivere senza paura e a trovare argomenti che danno del mondo una visione diversa. Mi è venuta incontro una blogger famosa di oltre oceano, Maria Popova, sempre attenta alle novità letterarie, alle nuove pubblicazioni originali e propositive. E anche stavolta ha colto nel segno. Sul suo blog infatti dà un’indicazione strabiliante per un altrettanto strabiliante volume.

Si tratta di un libro illustrato per bambini intitolato Viva Frida! (Roaring Brook Press, 2014) la cui autrice è messicana come Frida Kahlo: Yuyi Morales.

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L’artista ha utilizzato fotografie tradizionali e in 3D per creare una bellissima biografia della Kahlo dedicata ai lettori più giovani. Il testo è bilingue (inglese e spagnolo) ed offre un perfetto punto di partenza per mostrare ai bambini il mondo meraviglioso e tremendo dell’arte di Frida. La Morales, disegnatrice e creatrice di marionette, ci trasporta nel mondo colorato dell’artista, nel suo immaginario fantastico con una leggerezza e una ricchezza di colori e sensazioni adatte a colpire la fantasia dei più piccoli, riportando perfettamente ciò di cui era ricca la vita di Frida e che ha disegnato sulle sue tele: risate, amore e tragedia. Lo spirito stesso di Frida Kahlo è racchiuso in questo onirico libro per bambini. L’amore, l’immaginazione e il sogno sono strettamente aggrovigliati nella sua arte. Il processo artistico appare ai lettori quasi magico. Il testo galleggia sulla pagina. L’arte della Morales e le fotografie di O’Meara rendono questo libro di altissimo livello. Creato con pupazzi stop-motion, quadri e elementi digitali, il libro stesso diviene opera d’arte. Le marionette sono realistiche, circondate da animali che la Kahlo amava, tra cui vibranti pappagalli piumati, una scimmia, e il cane. In tutto il libro, la Kahlo va alla ricerca di ispirazione e la trova tutto intorno a lei.

Insomma un libro illuminato dedicato ad un’artista che è presente nel ricordo di tutti.

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… e se mangiassi un Mondrian?

modernartdessertsNel 2012 Caitlin Freeman ha scritto un libro che non mi risulta essere mai stato tradotto in italiano, ma che risalta per la sua innegabile originalità.

Innanzitutto è necessario dire che Caitlin è uno chef pasticcere che si è fatto da sé. Infatti la sua carriera è iniziata per caso dopo aver preso la laurea in fotografia all’ University of California di Santa Cruz. Dapprima proprietaria di un piccolo locale, Miette il nome del locale, nella città californiana, si è fatta conoscere pian piano per le sue “dolci” creazioni di torte e cupcakes cucinati con prodotti organici del territorio. Già agli esordi si ispirava per le sue realizzazioni ai dipinti dell’artista californiano Wayne Thiebaud, associato al movimento della Pop Art, che amava dipingere torte, caramelle, lecca lecca e cioccolatini. Una volta venduta la piccola pasticceria ha avuto la fortuna di potersi dedicare a un nuovo progetto nel Blue Bottle Coffee co., la caffetteria del San Francisco Museum of Modern Art. infatti Caitlin ha cominciato a creare dessert ispirati all’arte esposta all’interno del museo e utilizzando come personalissimo medium la cucina.

Quando la caffetteria è stata chiusa insieme al museo per un completo restyling, Caitlin ha pubblicato un libro di ricette particolarissimo. Nel suo Modern Art Desserts: Recipes for Cakes, Cookies, Confections, and Frozen Treats Based on Iconic Works of Art, Ten Speed Press, 2012, la Freeman nutre non solo il gusto del buongustaio ma anche la sua vista e l’amore per l’arte.

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Ricette come la Torta di matrimonio di Frida Kahlo o il parfait di Matisse o la torta Mondrian o quella di Lichtestein sono una delizia per il palato e per l’anima. Una raccolta unica di torte, biscotti, parfait, gelées, ghiaccioli, gelati e bevande ispirate e ispiranti!

Chiacchiere del lunedì

Prova mafalde

Frida Calo
Frida Kahlo

Non vogliamo strappare lacrime facili, ma nel nulla domenicale, o meglio nell’affollamento domenicale di parole ci è saltato all’occhio un articolo del Corriere on line, Due bambini e un piccolo cuore: Vite incrociate di Cesare ed Emma di Paolo di Stefano, che non commentava politica, conclave, dibattiti, ma dava una notizia meravigliosa e tragica. Qui la vogliamo condividere perché tocca un argomento importante: la donazione di organi.

L’articolo on line riportava la notizia che grazie al cuore di un bimbo di appena quattro anni morto di encefalite, una bimba più o meno della stessa età ha ricominciato a sperare di poter sopravvivere ad una malattia cardiaca che se la stava portando lentamente via, sotto gli occhi impotenti dei genitori.

Bravi tutti in questa storia e coraggiosi e colmi di amore, chi si è fatto violenza e ha deciso di donare un piccolo cuore, chi ha atteso pregando e non perdendo la speranza che ciò potesse succedere. Un grande dolore che suscita un’immensa gioia. Non è facile commentare senza provare sgomento per i genitori che hanno perso un figlio (sopravvivere ai propri figli credo sia un’esperienza sconvolgente sotto tutti gli aspetti), ma allo stesso come non provare un’immensa gioia alla notizia di far sopravvivere un bambino?

Che decisione straziante hanno dovuto affrontare gli uni, che sollievo incredibile per gli altri.

Decisione straziante perché nei momenti che seguono la morte di un caro spesso non si ha la necessaria lucidità mentale di decidere di donare i suoi organi, legati come siamo al suo recente “esserci”, con difficoltà si prende in considerazione questa ipotesi. Tanto di cappello a questi genitori che con un gesto di amore estremo hanno deciso di far continuare a vivere un pezzetto del loro bambino nel petto di un altro essere umano. Come ci si può sdebitare per una così grande generosità?